Al “Roma Summer Fest 2018” James Blunt in concerto.

Ritorna in Italia il cantante britannico James Blunt con il suo "The Afertlove tour".

Sono passati 12 anni dal mese di gennaio 2006 data in cui James Blunt fece il primo concerto in Italia presentando il suo album “Back to bedlam”. Sono passati 12 anni da quel luglio 2006 quando presi l’aereo un pomeriggio solo per andare a vedere il concerto di James Blunt al Castello di Praga e rientrare a Roma la mattina dopo.

J. Blunt Nonantola 2006

 

Fu una serata spettacolare. Ricordo che su internet trovai la scaletta del concerto e tra le canzoni cantate ce n’era una ancora inedita, I really want you, la sentii in anteprima su internet e la cantai a squarciagola al Castello di Praga, si girarono tutti quelli che mi sentirono, stupiti perché già conoscevo il testo di una canzone non ancora uscita, fu bellissimo, mi sentii protagonista.

Ed ora, dopo 12 anni, mi sono ritrovata a cantare nella splendida cornice della cavea del Parco della Musica di Roma le stesse canzoni di 12 anni fa più altre nuove.

Ad aprire il concerto di J. Blunt il fortunato, e talentuoso, Mattia De Simone, giovane cantautore partenopeo, classe ’93, che ci ha intrattenuto con alcuni suoi brani tra cui Quel singolo che non ho scritto, singolo d’esordio del cantante.

Subito dopo è entrato James Blunt che non ha perso il suo fascino e la sua musica pop- romantica, rock -soft, conquista il pubblico di tutte le età.

Diverse sono state le canzoni cantate dall’artista londinese, classe ’74, ex militare al servizio di Sua Maestà la Regina Elisabetta, con il suo tour di Afterlove tour. Tra queste non poteva mancare, ovviamente, la canzone con laa quale iniziò tutto il suo successo musicale: You’re beautiful. Fu la terza registrata, ma con questa scalò le vette di tutte le classifiche mondiali. Ha scherzato durante il concerto su questa canzone “Ora canto una canzone che conoscete… no non è You’re beautiful, quella non la canterò ” ha detto ridendo e poi, subito dopo, sono partite le note della canzone High che è la prima scritta, anzi pubblicata dal cantautore britannico.

La prima canzone scritta è No Bravery, si dice che l’abbia scritta con l’aiuto dei suoi commilitoni durante una missione in Kosovo del 1999, canzone poi rientrata nel suo primo album.

Sono state 18 le canzoni suonate da Blunt e, ad ogni canzone, ha cambiato lo strumento dimostrando la sua versatilità.

Ha coinvolto anche molto il pubblico ironizzando su Trump e scherzando con gli americani presenti al concerto (il suo tour mondiale non prevede date negli USA), ha preso in giro la moglie perché si è sempre lamentata del non averle mai dedicato una canzone, cosa che poi ha fatto scrivendo il pezzo Make Me Better, tratta dell’ultimo album. Questa canzone è stata scritta insieme ad Ed Sheeran, canzone dedicata appunto alla moglie Sofia Wellesley e al loro figlio.

I brani del cantautore britannico sono tutti all’insegna della dolcezza, del romanticismo, ma non sono melensi né noiosi.

 

Anni fa, precisamente nel 2012, fu pubblicata un’intervista in cui James Blunt era stato chiaro: avrebbe lasciato il mondo della musica. Non avrebbe scritto più canzoni. Le sue parole :”Non ho nessuna intenzione di scrivere ancora canzoni” per fortuna (per chi ama il suo genere) sono risultate non veritiere, qualcosa è cambiato. Dopo aver acquistato casa ad Ibiza ci ha ripensato ed ha ripreso a scrivere altri album, proprio ad Ibiza ha sperimentato una nuova sonorità con la canzone OK (dance/house) scritta sulle note del deejay tedesco Robin Schulz, che ha conosciuto a Ibiza.

L’artista inglese, che ormai ha scalato le classifiche di tutto il mondo, ha scritto alcune canzoni che hanno fatto la storia del romanticismo in musica. Con il suo nuovo album The Afterlove, della Warner Music, è arrivato sul mercato italiano collaborando anche con nomi prestigiosi quali, appunto, la superstar Ed Sheeran ma anche con Ryan Tedder, Emily Warren, Mozella, Stephan Moccio .

 

Un’ora e mezza circa di concerto, cominciato con le note veloci di Heart to Heart Forse perché timorosi, forse perché seduti, il pubblico all’inizio era un po’ fiacco, poi è stato un crescendo di emozioni e, grazie alla bravura dello stesso artista, dimostratosi anche un ottimo intrattenitore, lo spettacolo si è concluso con parecchie persone a bordo palco che cantavano e ballavano al ritmo delle sue canzoni.

La scaletta del concerto

Heart to Heart
I’ll Take Everything
Wisemen
Time of Our Lives
Heartbeat
Someone Singing Alone
Goodbye My Lover
High
Lose My Number
Carry You Home
Postcards
Make Me Better
You’re Beautiful
Same Mistake
Bartender
OK

Stay The Night
1973
Bonfire Heart

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