STAND-UP O CABARET?

le due forme artistiche messe a confronto

 

 

Da diversi anni in Italia vi è una diatriba tra stand-up e cabaret o meglio tra i sostenitori delle due forme artistiche ritenute differenti. I detrattori della stand-up sostengono che non si tratta di comicità ma di una libera espressione del pensiero dell’oratore di turno (stand up comedian) che si prefigge lo scopo di far riflettere il pubblico su questioni di carattere politico, sociale e socio-economico.

Per provare a cogliere le differenze o le similitudini tra queste due espressioni artistiche è necessario analizzarle singolarmente per poi metterle a confronto. La stand-up nasce negli Stati Uniti d’America verso la fine del 1800 è una forma artistica intrisa di doppi sensi, parolacce, ed iperboli. Le caratteristiche di uno spettacolo di stand-up sono la presenza di un comico che si esibisce “in piedi” (dall’inglese: stand-up) davanti a un pubblico al quale vi si rivolge direttamente ed interagisce con esso, determinando il totale abbattimento della cosiddetta quarta parete. L’artista che si esibisce in questa forma di spettacolo prende il nome di stand-up comedian.

Il cabaret (piccarda o cabret: piccola stanza) è una forma di spettacolo che combina teatro, canzone, commedia e danza ed è nato in Francia nel 1881 con Le Chat noir (“Il gatto nero”), nel quartiere bohémien di Montmartre. Lo spettacolo di esordio incominciava con un monologo che canzonava i ricchi, ridicolizzava i deputati dell’Assemblea Nazionale e scherzava sui fatti del giorno. Nel cabaret il comico indossa una maschera, spesso la indossa letteralmente, ovvero, porta in scena un personaggio.

Dalla disamina delle caratteristiche della stand-up e del cabaret ci si accorge facilmente che tali differenze non sono così marcate da porre agli antipodi i due generi artistici i quali sono molto più vicini di quanto si pensi. Infatti nella stand-up il comico dà la sensazione di portare in scena se stesso, raccontando fatti della propria vita o questioni sociali, ma in realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, sta recitando un monologo costruito a tavolino che ha lo scopo di far riflettere il pubblico; in questo caso lo stand-up comedian ha utilizzato una “maschera” proprio come il suo collega cabarettista. Nel cabaret, soprattutto quello moderno, il comico interagisce continuamente con persone del pubblico ed accettando che le stesse abbiano diritto di replica; in siffatte situazioni comiche il cabarettista abbatte completamente la quarta parete proprio come accade nella stand-up. Le uniche caratteristiche che sopravvivono al confronto sono la musica, il canto e la danza che nella stand-up non sono assolutamente presenti ma a dire il vero anche nel cabaret degli ultimi anni questi elementi sono quasi del tutto scomparsi o resistono ma in modo del tutto marginale. L’unica vera differenza tra la stand-up ed il cabaret consisterebbe in chi la fa e cioè nella bravura e nel talento del comico sia esso stand-up comedian o cabarettista.

Ivan Natali

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