Nonostante tutto…torneremo a viaggiare.
Sappiamo tutti che il viaggio, il partire, stia vivendo la più grande limitazione dal dopoguerra ad oggi.
Ci sono state tante precedenti situazioni nazionali ed internazionali che hanno minato la libertà insita nel viaggiare. Terrorismo, epidemie, fenomeni atmosferici, scioperi ad oltranza, colpi di stato, e potremmo andare avanti nella lista del peggio.
Mai come in questa situazione, un virus che inizialmente sembrava che dovesse rimanere circoscritto nel punto in cui era nato, si è invece preso lui la libertà di viaggiare nel mondo, portando sofferenza, angoscia, morte.
Non è mio intento scrivere un articolo per lanciare appelli, o per angosciare chi mi stesse leggendo. Al contrario, Il messaggio che vorrei far arrivare oggi ai tanti lettori di questa rivista vuole essere un messaggio di speranza e di fiducia.
Parlando di viaggi potrebbe apparire irrispettoso verso chi ha pagato con la vita e nei confronti di chi non ha più possibilità per potersi concedere anche un piccolo spostamento, avendo adesso altre priorità nella sua vita. Il primo pensiero di tutti deve andare a quelle persone e speriamo che lo Stato riesca a trovare delle soluzioni più adeguate per aiutare chi sta in difficoltà, con un piano di sviluppo che faccia ripartire l’economia del nostro paese. Personalmente sto dentro questo settore dal 1981, quando nel giugno di quel lontano anno iniziai a lavorare in una agenzia di viaggi, anche se in verità dentro il mondo dei viaggi ci sto da quando, piccolino, leggevo romanzi che parlavano di terre lontane, ed io sognavo il mondo dalla mia stanzetta. Una passione, un amore per questo lavoro che non mi ha mai abbandonato e mi ha fatto superare prove anche difficili. Ci sono stati periodi della vita in cui avrei voluto lasciar perdere ma il viaggio è dentro di noi, non è facile allontanarsene.
Il compito di chi opera nel settore deve essere anche quello di rassicurare le persone che vogliono fare un viaggio. Una necessità ancor più necessaria quando un viaggio, una vacanza si devono effettuare in situazioni diverse dallo standard. Dal 3 giugno, l’Italia è tornata ad essere un territorio senza confini interni.
Nei prossimi giorni, gradualmente, si apriranno alcuni confini internazionali e speriamo che nel più breve tempo possibile, tutto il mondo possa tornare a liberarsi dal nemico e tutto ritorni come era fino all’inizio del 2020, quando si progettavano viaggi, si studiavano guide per prepararsi, si cominciavano a comprare le cose che ci saremmo portati con noi.
Seppur questa volta la sfida che stiamo gestendo non ha eguali in nessuna delle altre sfide che ho dovuto affrontare nei miei quasi quaranta anni di carriera nel settore del turismo, nonostante oggi non sia più un giovane agente di viaggi, ho ancora dentro di me tanta voglia di poter continuare a fare quello che ho sempre fatto: raccontare viaggi, scoprire cose nuove da proporre, essere curioso del mondo.
In questi giorni, anche se in modalità “smartworking” (parola ormai inserita a pieno titolo nel nostro vocabolario, anche se la parola inglese più adatta è “homeworking”) ho seguito i clienti, sia quelli che avevano già prenotato una vacanza e sono stati costretti a rinunciarvi, sia quelli che dovranno partire dopo agosto, monitorando giorno dopo giorno l’evolversi delle situazioni.
Inevitabilmente, speriamo almeno solo per questa estate, sono tanti i quesiti che ognuno di noi, me compreso, ci dovremmo porre nel momento in cui pensiamo ad un viaggio, ad una vacanza, per essere tranquilli nell’avere tutte le necessarie raccomandazioni e consigli utili perché il viaggio, la vacanza, breve o lunga che sia, si possa svolgere nella più totale serenità.
Ci sarà da capire cosa faranno le compagnie aeree, quali rotte verranno cancellate, quali confermate, quali aeroporti aprono e quali no, quali formalità dovremo rispettare nei nostri spostamenti? Quali tutele abbiamo nel caso ci dovessimo trovare in una situazione di emergenza durante il viaggio? Se prenoto un viaggio e poi non posso partire, a cosa vado incontro? Dipende da me, dal tour operator, dallo Stato che mi avrebbe dovuto ospitare? Quali polizze assicurative mi coprono prima e durante il viaggio? Quali sono già comprese e quali dovrei eventualmente stipulare a parte?
Questi sono solo alcuni dei dubbi che stanno emergendo in questi giorni e per i quali i consulenti di viaggio, quelli veri, non gli improvvisati o i “copia e incolla” come li definisco io (qualche mese di formazione e di esperienza non ti fa diventare un esperto che sa gestire le criticità) si stanno, ulteriormente, formando ed aggiornando per poter dare delle risposte adeguate.
L’invito che faccio ai lettori di “Sul Palco” è quello che se possono viaggiare (perché credo che il desiderio del viaggio lo abbiamo tutti, ma non tutti in questo momento possono avere le possibilità) non s’improvvisino nello scegliere una destinazione, un soggiorno.
Scegliete voi se prenotarvelo on line o rivolgendovi ad agenzie di viaggi tradizionali, o a consulenti di viaggio autorizzati (nel senso che un consulente di viaggi deve sempre avere dietro di sé una società turistica autorizzata a norma di legge, che sarà quella che avrà il rapporto contrattuale con voi), importante che la vostra scelta venga fatta con la più totale consapevolezza e che vi siano chiari tutti gli aspetti, per evitare ogni possibile difficoltà nel momento in cui sarete in viaggio o state godendovi la vostra sospirata vacanza.
Santo David https://www.santodavid.it/contatti/
Torneremo a viaggiare.
Santo David