Il Teatro Comico di Goldoni incontra il jazz

In scena al Teatro Porta Portese, una rilettura del Teatro Comico di Goldoni a cura della Compagnia TeatroDaViaggio.

Il Teatro Comico di Carlo Goldoni

Teatro Porta Portese,

Roma, 23 maggio 2023

Compagnia TeatroDaViaggio

Revisione drammaturgica e Acting Coach: Antonella Antonelli

Regia: Massimiliano Milesi

Con: Antonella Antonelli, Laura Antonini, Maria Grazia Bordone, Filippo Dell’Arte, Lucilla Di Pasquale, Emilia Guariglia, Manuel Kilani, Marco Laudani, Martina Paludi, Giovanni Prattichizzo. Monica Tuccimei, Mario Zappacosta

Musica dal vivo: Fabio Di Valentino (Batteria) e Massimiliano Milesi (Contrabbasso).

Foto: Massimiliano Milesi

Intro: Il ‘Teatro Comico’ è un decalogo di regole intramontabili e di parole rivolta ai teatranti e al pubblico, intorno alle quali ruotano, come in un circo, persone e personaggi. La storia si svolge dal mattino alla sera: un solo giorno per parlare di teatro, di affari, di scelte, e di percorsi futuri, alternando alle conversazioni prove e convivialità, ricordandoci quel bel teatro povero di danari e fervido di iniziative e cambiamenti, all’interno di una compagnia orgogliosa e compatta. Dodici attori, due musici e tante verità senza tempo per una rilettura, trasformata secondo i canoni della Direzione Artistica, dell’intramontabile Carlo Goldoni, più volte messo in scena dalla Compagnia TeatroDaViaggio.

La Compagnia TeatroDaViaggio affronta ancora una volta Goldoni; la prescelta è un’opera meno conosciuta del grande commediografo, nata più come un saggio sulla natura del teatro e la riforma goldoniana dello stesso. D’altronde lo stesso Goldoni, nella premessa, scrisse: “Questa, ch’io intitolo Il Teatro Comico, piuttosto che una Commedia, prefazione può dirsi alle mie Commedie”. Un’opera metateatrale, che mette a confronto la Commedia dell’Arte con il teatro ‘realista’ goldoniano, mostrando una nuova via che si concretizzerà nella riforma stessa del teatro, resa fruibile dalla revisione drammaturgica di Antonella Antonelli, anche aiuto regista e acting coach della compagnia, nonché raffinata interprete dei più disparati personaggi, qui nel ruolo, a tratti autobiografico, di capo della compagnia.

Due ore di spettacolo in tre atti, come da opera originale, scanditi da un sipario chiuso ed un rapido cambio scena, per raccontare il teatro e la sua magia in quello che è un vero omaggio all’Arte del Teatro. Sul palco la stessa Antonelli, nel ruolo di Orazio, dirige la variopinta compagnia di attori e maschere, cui si uniscono poeti e cantanti, in un’alchimia perfetta tra Commedia dell’Arte e teatro moderno che si intersecano, si scambiano, scena dopo scena, fondendosi in un unicum inscindibile, mentre dalla platea arrivano le note jazz (e non solo) della musica dal vivo di Massimiliano Milesi e Fabio Di Valentino a sottolineare sottotrame e siparietti, momenti aulici e goliardici. Sullo sfondo, una scenografia minimale, fatta di quinte drappeggiate e sedie in movimento, un mappamondo che diventa un pallone con cui giocare, mentre la coralità di maschere ed attori si confronta; in scena, la Compagnia guidata dal capocomico Orazio si prepara allo spettacolo (teatro nel teatro, raffinata rappresentazione di metateatro): un Arlecchino toscano, Brighella, Colombina, Pantalone e Rosaura innamorata di Florindo, adusi all’improvvisazione della Commedia dell’Arte, cui si affiancano attori, un poeta dilettante ed una virtuosa di musica, in un movimentato confronto di idee e storie personali tra prove e convivialità.

Posta sotto l’egida di Talia, Musa della Commedia, il Teatro Comico narra infatti la messa in scena di un allestimento teatrale, un’opera di Goldoni che mette a confronto il nuovo modo di far teatro con la tradizione consolidata; un pretesto per lasciare a maschere ed attori il ruolo di discorrere dell’innovazione goldoniana, che la Compagnia TeatroDaViaggio intepreta con leggerezza ed umorismo, grazie all’ottima rilettura drammaturgica della stessa Antonelli, alla bravura degli attori tutti ed all’accompagnamento musicale live di Milesi e Di Valentino. E se la riforma goldoniana si contrappone all’improvvisazione della Commedia dell’Arte, in musica l’improvvisazione è il cuore pulsante del jazz: “Se ammaliare tu mi vuoi, prendi un ritmo lento e poi ad ogni nota dai sonorità; un altro tono proverò, io più fiato metterò, prendendo qualche nota in libertà”, perchè in fondo, come gli Aristogatti, “Tutti quanti voglion fare il jazz, perché resister non si può al ritmo del jazz! perché non provi ed anche tu saprai com’è che tutti quanti voglion fare il jazz!”

Michela Aloisi

 

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