Roma, 15 Ottobre 2015, Palazzo delle Esposizioni
L’arte di inizio Novecento italiano è un’arte che viene influenzata dalla tradizione artigianale ed artistica di un passato glorioso, interpreti però di una nuova Nazione che prende vita e corpo, attraversando quindi un periodo fortemente ottimista, caratterizzandosi per l’appunto in quello “stile italiano” che tanto fa impazzire il mondo.
Questo almeno fino al dramma della Prima Guerra Mondiale e a ciò che ne deriva dal regime di Mussolini, che tenderà a mutarne quindi quell’entusiasmo spontaneo.
Le oltre cento opere presenti all’interno di questo percorso espositivo sono raccolte in maniera cronologica, spaziando tra elementi di design, mobili, vasi e cornici, nonché dipinti e complementi d’arredo davvero straordinari, sia per la fantasia che per le fattezze con i quali sono realizzati.
L’arte di inizio Novecento è caratterizzata dall’Art Nouveau, meglio noto in Italia come Stile Liberty, che grazie all’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Torino del 1902 acquista sempre più originalità. Gli artisti di maggiore spicco sono Carlo Bugatti, Galileo Chini, Eugenio Quarti, Ernesto Basile e Carlo Zen.
Le loro opere si ispirano alla natura ed alle sue forme, quelle stesse raccolte ed immortalate nelle tele da Previati, Morbelli e Pellizza da Volpedo.
Al Luberty, tipico della nuova classe borghese, si oppone il Futurismo, nato nel 1909 dalla mente di Tommaso Marinetti.
Nel 1915 Giacomo Balla e Fortunato Depero, presenti all’interno dell’esposizione l’uno con dei gioiosissimi complementi d’arredo e mobilio, l’altro con dipinti dai colori forti ed esotici, firmano il manifesto “Ricostruzione futurista dell’universo”, con l’intento di estendere l’estetica futurista a tutti gli aspetti dell’arte e della vita, quindi fondere l’arte negli oggetti di vita quotidiana, come appunto possono essere dei tavoli, delle sedie, ma anche arazzi o giocattoli. Lo scopo è quello di rallegrare, assieme ai colori ed alle geometrie delle forme.
La stagione dell’avanguardia assume in Italia diverse declinazioni, attingendo alla cultura classica. Tra questo filone artistico, spiccano invece la Metafisica di De Chirico e di Savinio col il Realismo di Felice Casorati.
Straordinarie anche le ceramiche di Gio Ponti o quelle in vetro di Carlo Scarpa; mentre per la produzione architettonica e l’arredo spiccano Giovanni Muzio e Piero Portaluppi. Il regime fascista invece influenza l’arte di Giuseppe Terragni e Mario Radice, nonché di Fontana, Melotti e Licini.
Un percorso artistico tutto da ammirare, recuperando ed ispirandosi proprio a uno stile ancora così affascinante al quale spesso ancora si attinge per la straordinaria fantasia e per i colori.
La mostra è organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con il Musée d’Orsay di Parigi, curata da Guy Cogeval e Beatrice Avanzi con Maria Paola Maino ed Irene de Gutty.
La mostra è aperta al pubblico fino al 17 Gennaio 2016. Per maggiori informazioni su orari e costo dei biglietti, vi invitiamo a visitare il sito www.palaexpo.it.