Una notte a Trastevere

La festa de' noantri.

Trastevere, Roma, Sabato 16 Luglio 2011

Le notti romane d’estate si popolano di persone, di luci, di musica e d’allegria.

Il Tevere si abbellisce per la festa e diviene il centro del divertimento, dove adulti e piccini trovano sollievo dalla calura diurna.

Lungo le sponde del fiume si allestiscono banchi, con stand di artigianato e chincaglierie. Non mancano punti di ristoro con frutta fresca di stagione e cucina etnica per scoprire nuovi gusti e sapori.

La musica accompagna l’ilare passeggio della popolazione, alla ricerca del proprio sound preferito.

Blues e rock si odono da una sponda, mentre i cori accompagnano i menestrelli notturni. Dall’altra sponda invece il cinema la fa da padrone. L’Isola Tiberina ospita “L’Isola del Cinema” il centro cinematografico estivo, quest’anno dedicato in particolare ai giovani talenti italiani.

Seguendo per le scale il fiume di persone, superato il lungo serpentone di traffico, si approda su un’altra isoletta felice, il cuore della Roma più verace, teatro sin dai tempi più immemori, della vita capitolina, ovvero Trastevere.

Lì, sotto lo sguardo protettore del poeta Gioacchino Belli, si concentra l’attenzione e la curiosità delle persone.

La musica le guida nella piazzetta adiacente, dove dal palco provengono le note degli stornelli romani.

È come tornare indietro nel tempo, agli anni di Rugantino.

Qui va in scena la “Festa dè Noantri” manifestazione che ha ormai più di 500 anni. Tra sacro e profano, tra venerazione per la Madonna del Carmine (detta de’ Noantri) e le feste di musica e balli, la “Festa dè Noantri” è una delle più antiche e amate dalla popolazione romana, dove le radici e l’orgoglio del proprio essere “dè Roma” si manifestano nel più puro svago e divertimento.

Ad avviare la festa ci pensano musica, poesie e cabaret tipicamente romano. La platea applaude e sorride, mentre il cantante da sfoggio alle sue corde vocali. “Er Barcarolo”, “Pupo Biondo” e tante altre canzoni che sono diventate il classico ed inconfondibile repertorio della canzone romana.

Proseguendo oltre, tra le stradine sempre più affollate e rumorose, tra turisti, botteghe e gelaterie, ecco che all’angolo si ode musica da un vecchio stereo nero ed una nonnina balla e sorride su quelle note, al ritmo della musica.

Trastevere è anche questo: dove c’è cuore, c’è anche solidarietà e i ragazzi non si esimono nell’aiutare la nonnina e il suo cagnolino.

La piazza di Santa Maria in Trastevere è gremita di gente. La fontana centrale diviene il punto di riferimento per le chiacchiere in allegria, mentre si vedono ancora passare i bersaglieri che hanno appena sfilato correndo, così come da tradizione, mentre i laser luminosi degli ambulanti disegnano sugli sconnessi e consumati san pietrini, geometrie fosforescenti.

La notte è fonda e l’aria inizia a farsi più fresca. Il Tevere continua il suo corso, spettatore privilegiato della vita che scorre.

La festa non è ancora finita e per i più nottambuli si prospetta l’idea di veder sorgere l’alba, con l’aroma di un cappuccino e di un cornetto appena sfornato.

La magia di una città che vive nel suo ciclo infinito di modernità, tradizioni e contaminazioni di culture che si uniscono e si fondono notte dopo notte.

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