EsotericArte

Brillante come sempre, Elio Crifò ci fa da guida in un viaggio nella storia dell’arte, nella numerologia e nell’esoterismo che sa ammaliare il pubblico.

628MANIFESTO ESOTERICARTE 1Roma, Teatro Belli, 14 gennaio 2016

Scritto da: Elio Crifo
Prodotto da: Baldrini Produzioni
In scena: Elio Crifò
Date: Dal 14 gennaio 2017 ogni sabato alle 17.30

INTRO: L’Arte, la Cultura e il Pensiero sono le vere droghe dell’uomo, quelle sostanze stupefacenti che ci fanno approdare in mondi sconosciuti, in emozioni psichedeliche, in “sballi” che non finiscono mai! E invece, la Storia dell’Arte viene spesso proposta in modo noioso ed estranea alle nostre vite, tanto che molti si chiedono: ma a che serve studiarla? Se non sono un’ architetto o uno storico… ma che mi interessa delle Cattedrali, di Giotto, di Caravaggio e di Picasso?Avvalendosi della supervisione storico-artistica della Prof.sa Annamaria D’Achille, docente di “Storia dell’Arte medievale” presso l’Università La Sapienza di Roma, EsotericArte è uno spettacolo che risponde proprio a queste domande, attraverso un percorso non convenzionale ed emozionante, all’interno dei mille anni del Medioevo.

Esotericart2Le capacità affabulatorie e la presenza scenica di Elio Crifò c’erano già note grazie a precedenti spettacoli, nei quali però vi erano intenti satirici in primo piano. Satira politica, satira di costume, echi del miglior giornalismo d’inchiesta, uno sguardo critico e sconsolato sul presente: queste in fondo le coordinate essenziali de La classe diGerente, sia la primissima versione che le varianti successive, veri e propri “sequel” teatrali orientati a esplorare nuovi temi, a portare avanti nuove denunce. In queste vesti Crifò aveva comunque dimostrato di saperci fare. Ma con EsotericArte abbiamo scoperto un altro versante della sua ricerca, dalla quale, volendo, si rimane persino più impressionati.

Esotericart4Di conseguenza è stata una discreta emozione essere presenti, il 14 gennaio, alla prima di questo spettacolo che allieterà il pubblico del Teatro Belli, a Trastevere, avvalendosi di una calendarizzazione alquanto particolare: per il momento gli appuntamenti con EsotericArte sono previsti a scadenza settimanale, ogni sabato pomeriggio. Ed anche la platea, nel corso di questa primissima esperienza, ha rivelato alcune presenze d’eccezione tra il pubblico: in primis un sornione e attentissimo Pippo Franco, che ha confermato così un’ammirevole curiosità nei confronti dei giovani autori teatrali, della quale avevamo già sentito parlare da altri che gliene riconoscevano il merito; e poi l’eclettica giornalista Erika Eramo, appassionata tra le altre cose di arte, numerologia ed esoterismo, cui dobbiamo dire anche grazie per alcune delle foto che accompagnano il nostro articolo.

elioMa veniamo finalmente allo spettacolo! Il presupposto da cui si muove potrebbe apparire paradossale, così come viene esplicitato dal mattatore Elio Crifò nel suo monologo iniziale, ma strada facendo se ne scoprirà vieppiù il fondamento: siamo soliti riferirci al Medio Evo come i “secoli bui”, ma il buio mentale non sarà forse più una prerogativa dell’epoca oscura (e oscurantista) che stiamo attraversando, con la sua dilagante crisi di valori, la mercificazione di ogni aspetto della vita quotidiana, la mortificazione costante dell’arte e della cultura? Tali considerazioni si riflettono poi, nel prosieguo della rappresentazione, in una appassionante ricognizione dell’arte e della cultura medioevale che Crifò sa condurre in modo avvincente, serio senza mai risultare pedante, avvalendosi a livello scenografico di un ampio corredo di immagini che illuminano il pubblico sui possibili significati, anche quelli più reconditi, delle opere prese in esame.

Esotericart3Un po’ lezione di storia dell’arte e un po’ situazionismo puro, insomma, con quella folgorante ironia cara all’autore ad aprire ulteriormente le menti. E così si scopre tutti insieme un mondo raffinatissimo fatto di simboli, di interpretazioni allegoriche, di tracce misticheggianti, di riferimenti più o meno criptici alla numerologia. Dalle meravigliose testimonianze della presenza bizantina a Ravenna all’epopea di Federico II di Svevia e di Castel del Monte, dalle fondamentali figure di Dante e di Giotto ad altri risvolti iconografici del periodo forse meno noti, ma ugualmente degni di nota, come ad indicare la profondità e la qualità della ricerca compiuta con la supervisione di una docente esperta come Annamaria D’Achille dell’Università La Sapienza di Roma.

Erudizione e intrattenimento si fondono così mirabilmente. E da apprezzare, assieme alla tenuta di un interprete capace di sostenere da solo sul palco il peso di uno spettacolo impegnativo, che si snoda per oltre un’ora, vi sono anche quelle scelte un po’ stranianti, come i rimandi estemporanei a classici del pop e del rock, con cui Crifò costruisce ponti tra passato e presente, alimentando così la partecipazione sensoriale, emozionale ed intellettiva del pubblico.

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