Il 30 novembre alle ore 16, presso il Parco degli Acquedotti di Roma, l’artista Nora Lux porterà in scena attraverso una nuova performance la Stanza 5 del suo ultimo lavoro UNUS MUNDUS in 6 stanze.
L’ambizioso progetto – iniziato lo scorso giugno, dopo il lungo isolamento forzato dovuto all’emergenza sanitaria – è la prosecuzione della lunga riflessione dell’artista sul senso della vita e del tempo, in cui mette in relazione anima e luoghi simbolici con la visione del vero e del bello per attraversare così una dimensione “sacra”.
Lo scorrere del tempo è parte centrale e fondante della meditazione dell’artista ed ogni stanza, quindi ogni atto performativo, è costituito da un’autonomia temporale che è non dipendente dagli altri ma ne è intimamente collegata.
Così, Nora Lux in questa ‘stanza’ recupera delle forme simboliche come: una chiave, un lume e un serpente. Questi rappresentano rispettivamente: il cambio di vita, la svolta, obbligata e necessaria anche a seguito del periodo storico senza precedenti che stiamo vivendo, la luce, nel senso più alto che questa può avere, e la forza vitale, da sempre simboleggiata dalla figura animale del serpente.
Il rettile, infatti, nella mitologia (e non solo), è legato ad un’energia e una carica primordiale capace di autorigenerarsi. Anche nella stessa psicoanalisi, questo significante è profondamente legato ad un’inaudita forza propulsiva, che nel gesto artistico-rituale trova una connotazione più spirituale.
E per marcare ancora di più questo senso di profonda svolta dell’artista – che troviamo anche nella lunga riflessione compiuta sul concetto stesso di arte e della sua fruizione, che l’ha portata a ripensare ad una partecipazione attiva del pubblico attraverso lo streaming – questa volta ha deciso di cambiare luogo. Infatti, se una costante del passato è sempre stata quella di tornare sugli stessi luoghi, concedendo loro una sperimentazione ed un significato distinto di volta in volta, ora la Lux decide di fondersi in un luogo inedito in cui natura e ‘ingegneria romana’ sono un tutt’uno.
Il progetto UNUS MUNDUS in 6 stanze si concluderà il 21 dicembre al solstizio d’inverno con la performance della sesta stanza SOL INVICTUS
“Nonostante il momento storico, profondamente segnato dall’incertezza, le stanze di UNUS MUNDUS si ‘rivelano’ per giungere così alla figura simbolica e primordiale del serpente, sinonimo di una profonda autorigenerazione e legato a tutto ciò che è ctonio.
La lunga ricerca artistica suddivisa in 6 stanze, proprio come fossero 6 strofe di un unico componimento poetico, giunge così all’eterno simbolo dell’ouroboros che indica proprio la fine e l’inizio.
Nel Parco degli Acquedotti, tra la natura e l’ingegneria romana, il corpo è muto e cambia pelle, e la voce diviene materia. In quest’acqua fermenta il fuoco, l’azione performativa denuda il mio corpo così come il mito non si nasconde, ma porta in essere la realtà.
Questo travestimento è l’artificio, il deus-ex machina sceso a svelare”.
Nora Lux