CHEZ NOUS – AMALIA VOX – Presenta Claudio Gnomus
Roma, Teatro Petrolini, 24 aprile 2018
Foto Ramy Photo Art
I trolley con le loro ruote fanno rumore sull’asfalto di Roma, la mano di chi li guida appartiene a delle artiste di burlesque. Arrivano cariche di sorrisi e costumi, alcune parti di quest’ultimi sotto braccio perché troppo ingombranti. Fa già caldo, pur essendo aprile. Percorrono la discesa che conduce alla porta del teatro invadendolo di risate e voci, di scherzi e battute. Alcune vengono da lontano, chi da Alessandria, chi da Napoli, chi da Ferrara e chi da Bologna. Aprono le valige e cominciano a tirar fuori i loro gioielli ed i loro sogni, per averli pronti dopo. Io sistemo i miei abiti vintage divisi per misura ed ognuna sceglie il proprio per i saluti finali.
Arrivano allo stand, sempre ridendo e scherzando si scambiano consigli. C’è chi non sa decidersi e li prova praticamente tutti, il che diventa un altro motivo di risa e gioco. Il tempo vola, inizia la preparazione ed il makeup. Vengono indossati anche i tassels, croce e delizia di tutte noi. Cè’ chi non riesce a farli aderire e chi come me ha il terrore che volino entrambi in scena come nelle prove ed usa di tutto, mastice, biadesivo, per scongiurarne la caduta. Tanto lavoro di ciascuna per 5 minuti di scena. Quei cinque minuti sono frutto di tanto sacrificio, ricerca e studio. Arriva poi per me il momento in cui sento una mano invisibile dentro lo stomaco che ne gratta le pareti, ma parlando con le altre apprendo che succede a tutte.
Si indossano i costumi. Ci si guarda allo specchio e si entra in connessione con sé stessi. Mai come in quel momento stai prendendo coscienza di te e di quello che stai per fare. Pensi al palco, alle luci che ti punteranno sul volto, e sentirai il contatto con il pavimento con i piedi. Pensi al pubblico che ti guarda. Pensi solo a quello. Doni te stessa e quello che rappresenta per te l’arte che porti in scena. Sali le scalette che ti portano in quel luogo magico, in quella bolla che ti separa dal mondo reale. La musica inizia ed il tempo sospende il suo ticchettio. Quel momento resterà dentro di te sempre, anche quando sarà finito. Questa magia si ripete per tutte le performers ed una alla volta compaiono i personaggi che sembrano arrivare da mondi lontani e sconosciuti, come nel paese delle meraviglie. Raccontiamo storie, per suscitare emozioni o sorrisi.
Tutti hanno bisogno di questo. Si crea un’alchimia ed un’empatia unica con chi ti guarda, chi non si emoziona e non sorride è destinato a morire dentro. Il Burlesque si aggrappa alla vita e trasforma quella esistente. Si ama questa disciplina per tanti motivi, principalmente per questa ragione. Una donna che fa burlesque ha due vite. E’ in continuo equilibrio fra l’una e l’altra. Quando cominci a farlo sono nettamente divise, ma con il tempo la tua vera personalità si fonde con il tuo alter ego artistico e ti rende unica. Vivono in te tre personalità: la tua iniziale, quella artistica e le tre fuse insieme. Questo connubio ti rende quello che sei sul palco.
Tutte le 16 performers che si sono esibite hanno caratteristiche diverse ma ciascuna nello show impersonava il suo nome d’arte, come se nella vita fosse stata solo quello. Il loro cuore ha pulsato per il pubblico e glielo ha donato. Il clima familiare e di gioco di squadra ha fatto cadere le difese e reso le perfomance più vere e chi era seduto in sala credo lo abbia percepito. I giudici hanno colto la luce nei nostri occhi e colto la nostra anima. Hanno vinto tre artisti veri e pieni di talento, ma tutti hanno dato il meglio di se stessi. Chi era al timone e presentava ha accarezzato con le loro voci i presenti e preparato all’esibizione. Esiste quel momento dopo aver nominato la perfomer in cui c’è un totale silenzio…Un’attesa densa di aspettativa. Chi ha strutturato il contest ha pensato a questo, proiettando l’immagine dell’artista su una quinta e regalando da subito l’impronta visiva di chi sarebbe salito sul palco… La parola emozione non è solo di chi esibisce ma soprattutto di chi seduto guarda ed entra in empatia con te e lo fa guardandoti negli occhi, come quando ci si innamora.
Sostanzialmente è un atto d’amore, verso se stessi e verso gli altri. In scena tutto questo al teatro Petrolini di Roma il 24 Aprile, contest “Chez Nous” di Amalia Vox e Claudio Gnomus.
Marzia Bortolotti Sophie Sapphire