Arte tout court a MAF 2017

Dal 9 al 17 settembre, i luoghi suggestivi dell’ex Carcere, l’Enoteca Provinciale della Tuscia e la Rocca di Montefiascone si fanno terra libera e ricca di arte, sovvertendo la propria originale destinazione d’uso per lasciare ai visitatori orme di storia e di società attraverso la Prima Edizione del M.A.F. – Montefiascone Art Festival.

Dal 9 al 17 settembre, i luoghi suggestivi dell’ex Carcere, l’Enoteca Provinciale della Tuscia e la Rocca di Montefiascone si fanno terra libera e ricca di arte, sovvertendo la propria originale destinazione d’uso per lasciare ai visitatori orme di storia e di società attraverso la Prima Edizione del M.A.F. – Montefiascone Art Festival, promosso dalla Società Sportiva Lazio e dall’Officina d’Arte OutOut e patrocinato dal Comune di Montefiascone, Assessorato allo Sviluppo del Territorio e Eventi e con la collaborazione del Museo della Mente di Roma  e dell’agriturismo Borgo Campanile.

Contaminazione è la parola che contiene sufficientemente e con chiarezza l’importanza che il M.A.F. riserba, in questa prima edizione ed in quelle a venire, all’incontro tra le differenti forme artistiche e lo spazio neutrale nel quale si presenta. Le celle dell’ex Carcere divengono occhi vivi, quelli degli artisti, che dal loro interno, attraverso la propria espressione d’arte, racconteranno vita e accadimenti di alcune tra le persone più importanti della nostra storia: da Oscar Wilde, ad Alda Merini, da Enzo Tortora ad Aldo Moro, da Richard Dadd a Hurrican Carter. Il tutto raccontato attraverso l’Arte, quella da sempre promossa dall’Officina d’Arte OutOut, in grado di abbracciare differenti forme espressive: teatro, cinema, danza, materie plastiche e pittoriche.

Il M.A.F. si presenta come un naturale container di cultura dove i visitatori/fruitori non saranno passivi spettatori di accadimenti, ma potranno interagire e sentirsi parte sensibile dell’insolita kermesse. La caratteristica peculiare del Festival è l’essere un progetto “culturale vivo”, interpretando vite del passato dando loro nuova forma, percependone contenuti e aspirazioni per manifestarli e comunicarli attraverso monologhi, interpretazioni di danza, proiezioni, pittura e manipolazioni materiche nei vari spazi “ridisegnati” da artisti provenienti da tutta Italia, fra i quali spiccano Giulia Spernazza, Sergio Cavallerin, Paul Kostabi, per raccontare storie, vicende e persone che con il loro agire hanno lasciato segni e moniti per le generazioni a venire.

L’obiettivo è restituire la libertà privata con l’arte tout court, raccontando le reclusioni forzate e costrittive, figlie di errori giudiziari, che a partire da fine ‘800 e giungendo sino ai nostri giorni, hanno lasciato tracce indelebili nella storia di tutti, dall’altra creare un contatto con il territorio raccontandone sensazioni, emozioni, aspettative.

In tal modo il M.A.F. sarà contaminato, contagiato e contagioso, intrecciato e meticcio, come un insieme di eventi, di relazioni ed esperienze, appartenenze e identità. Diverse sono le figure di spicco interessate dal presente Progetto: Antonio Veneziani, poeta e saggista, autore della “Scuola Romana” (assieme a Pier Paolo Pasolini, Dario Bellezza, Amelia Rosselli, Renzo Paris), curatore di molteplici progetti culturali e di antologie per le più importanti Case Editrici italiane, sarà il supervisore alla trascrizione testuale delle singole storie e allo studio linguistico della messa in scena; il M.° Abdayem Aziz Moussa, professore dell’Accademia di Belle Arti e incisore d’adozione romana, il solo artista italiano ad aver collaborato con Joan Mirò, sarà il responsabile della sezione pittorica e scultorea, selezionando i singoli artisti che prenderanno parte a questa prima edizione; Claudio Miani, studioso di cinema, teatro e letteratura, nonché direttore della testata OutOutMagazine e curatore di differenti progetti realizzati sul nostro territorio (C.A.F.F. – Centro America Film Festival – vincitore del Bando della Regione Lazio, 2007; Lazio: Saturnia Tellus – Vincitore del Bando ARSIAL e Regione Lazio, 2016, assieme a Mauro Malgrande, scenografo teatrale e televisivo studioso di arte sequenziale, saranno i Direttori Artistici del M.A.F., curando la selezione degli eventi e le manifestazioni presenti in questa prima edizione e nelle successive; Maria Concetta Borgese, danzatrice e coreografa RAI e Mediaset, selezionerà le danzatrici e studierà la linguistica della rappresentazione.

La Prima Edizione del M.A.F. prevede cinque importanti riconoscimenti:

Il Premio alla Carriera per l’impegno sociale: Giobbe Covatta; il Premio per l’Impegno Sociale nella rivalutazione del territorio e della comunità attraverso la cultura dello sport: Claudio Lotito; il Premio al Format Tv che ha coniugato Cultura e informazione: Dott. Sigfrido Ranucci conduttore di Report Rai3; il Premio Artista Emergente: Francesco Chiatante; il Premio al Regista teatrale per l’impegno sociale di Teatro-terapico: Claudio Jankowski.

Verrà inoltre presentata, nella giornata conclusiva del Festival, il bimestrale di controcultura Les Restes Culturels, a tiratura limitata che tra gli altri presenta firme del giornalismo e della narrativa contemporanea: Riccardo D’Anna, Antonio Veneziani, Claudio Marrucci, Igor Patruno.

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