SHAUN, VITA DA PECORA – FARMAGEDDON
Regia Will Becher & Richard Phelan
Con Justin Fletcher, John Sparkes
Genere Animazione – USA, durata 86 minuti. Uscita giovedi 26 settembre 2019 distribuito da Koch Media
Shaun è una simpatica pecora dall’intelligenza decisamente oltre la media, nata dalla fantasia di Richard Starzak, che guida sapientemente il suo gregge a fare dispetti di ogni specie al fattore padron di casa e al cane da guardia Bitzer, che al fattore stesso deve rendere conto del gregge, in una serie animata di successo.
Ora, da buona tradizione, Shaun è diventata un film, che inizia, si, dalla fattoria, ma poi se ne distacca presto, tanto che sono piuttosto limitate le comparse del contadino e del cane, perchè incontra nientemeno che un simpatico alieno, dotato di certi poteri, e si prende carico della più naturale missione che si prenderebbe chiunque dotato di coscienza: riportarlo a casa, nel suo pianeta, dalla sua famiglia, senza farlo passare per canali “ufficiali”, quelli del governo per intenderci, che potrebbero nuocergli, mirando ad inserire un alieno catturato nel proprio “curriculum”. Di qui l’allusivo sottotitolo Farmageddon, nonchè l’espressione Dalle stalle alle stelle riportata sulla locandina
A parte le varie peripezie che l’operazione comporta, e che vi invito a scoprire al cinema, divertono gli elementi che hanno reso celebre la serie: i personaggi in plastilina e animati elettronicamente e il loro esprimersi attraverso grugniti, in una sorta di linguaggio internazionale.
Potrebbe rimanere deluso chi voleva, come d’abitudine, ridacchiare alle spalle del povero fattore o del suo cane, ma ci si guadagna in avventura; e poi il fattore non mancherà di ricomparire, sempre nelle sue fedeli vesti di colui che si crede furbo ma non lo è affatto.
Fa tenerezza le responsabilità che Shaun si cuce addosso di sua sponte, diventando una sorta di tutor, o perfino di sorellina maggiore della creaturina d’altri mondi. Ma non è il solo sentimento che traspare, c’è anche l’amore genitoriale, quello di questi poveri genitori alieni che “stanno in pensiero” perchè il loro cucciolo ancora non si vede. Tanto sentimento, insomma, anche a scapito di qualche risata grassa che possiamo lasciare volentieri ad esclusivo appannaggio degli episodi televisivi. Promosso, pur senza strafare.
Alessandro Tozzi