EROS – Cine concerto

Al Teatro Le Sedie pubblico entusiasta per EROS - Cine concerto con proiezioni dai classici dell'erotismo mondiale, con il maestro Marco Werba (pianoforte) e Valentina D'Antoni (voce)

Teatro Le Sedie, Roma, 16 dicembre 2018 (ore 18.00)

EROS
La musica nel cinema erotico

Concerto presentato da: Marco Werba
Pianoforte: Marco Werba
Voce: Valentina D’Antoni

Foto SulPalco: Michela Aloisi

PROGRAMMA

“Oh Serafina” – Fred Bongusto
“Emmanuelle”- Pierre Bachelet
“The Blue Lagoon” – Basil Poledouris
“Notes on a Scandal”- Philip Glass
“Bilitis” – Francis Lai
“Histoire d’O” – Pierre Bachelet
“Basic Istinct” – Jerry Goldsmith
“Emmanuelle 2” – Francis Lai
“Lady Chatterley’s Lover” – S.Myers & R.Harvey
“Laure” – Patrick Juvet
“Dressed to Kill” – Pino Donaggio
“Le passager de la pluie” – Francis Lai

Esordire così potrebbe apparire ai più un vezzo o un eccesso di eccentricità. Ma non possiamo fare a meno di sottolinearlo, perché è la verità: in occasione del nostro battesimo del fuoco al Teatro Le Sedie sono state proprio loro, le sedie, a stregarci sin dal primo momento! Stravaganti, colorate, diverse l’una dall’altra. Un tocco inconfondibile, per questo spazio teatrale piuttosto lontano dal centro di Roma, che ci ha subito comunicato un’impressione di intimità, di confidenzialità, di stretta vicinanza tra palco e platea, tra gli artisti ed il pubblico presente al concerto.
Ecco, in piena sintonia con l’ambiente prescelto, “confidenziale” è stato sin dall’inizio l’approccio del maestro Marco Werba ad una performance musicale insolita, che ci è parsa non soltanto raffinata dal punto di vista della scelta dei brani, ma anche molto colta sotto il profilo della cinefilia nuda e cruda. Nuda, soprattutto, visto il tema trattato. E in un certo senso non ci si poteva aspettare nulla di diverso. Difatti Marco Werba si è già fatto apprezzare come autore di alcune rilevanti colonne sonore, dall’importante collaborazione con Dario Argento per Giallo al più recente Seguimi (Follow me), thriller psicologico di Claudio Sestrieri che ha incontrato i favori della critica. Ma non è raro incontrare lo stesso Werba a qualche festival o rassegna cinematografica, di genere e non, ed apprezzarne dopo pochi scambi di battute una passione sincera per la settima arte e la conoscenza niente affatto comune della Storia del Cinema.

Sono tutte qualità, queste, emerse anche nel corso dell’esibizione di cui si andrà ora a parlare. Particolarmente felice ci è sembrata la formula, attraverso la quale è stato impostato l’evento: al piano lo stesso Marco Werba, con la voce educata ed al contempo emotivamente carica di Valentina D’Antoni ad accompagnarlo, nei brani in cui ad essere richiesto è anche il canto. Durante la riproposizione di ogni tema musicale sono le immagini del relativo film a scorrere sul fondo del teatro. Molto curata, peraltro, la sincronizzazione tra gli spezzoni prescelti e l’esecuzione in sala. A coinvolgerci ancor di più sono stati poi i siparietti tra un brano e l’altro, col maestro Werba pronto a introdurre i diversi temi musicali sciorinando con scrupolo filologico non disgiunto da leggerezza espositiva una fitta serie di aneddoti cinematografici, di profili biografici degli artisti coinvolti, di considerazioni tecnico/artistiche sul lavoro del compositore di turno, senza rinunciare comunque a un pizzico di goliardia e a quell’interazione col pubblico che ha fatto sentire tutti più partecipi. La comunicatività e la ricchezza delle presentazioni ci ha fatto tornare in mente, per certi versi, un analogo approccio adottato questa estate a Casa Menotti dal valente pianista Luca Ciammarughi, in un concerto di musica classica dal taglio non meno confidenziale ribattezzato I suoni e le parole volteggiano nell’aria della sera.

Tornando al cine-concerto di Marco Werba, si potrebbe restare sorpresi dal fatto che molto spesso siano temi suadenti e delicati, tutt’altro che provocanti o maliziosi, quelli che hanno preso vita grazie ad un tocco lieve e preciso al piano ed alla vibrante voce di Valentina D’Antoni. Anche in autentici classici dell’erotismo, come Emmanuelle di Just Jaeckin e relativi seguiti. In questo caso a tornarci in mente è però una nostra vecchia intervista con Federico Zampaglione, durante la quale il regista horror nonché apprezzato musicista aveva rimarcato più volte, a proposito di Shadow, l’efficace e stimolante contrasto lì ottenuto sovrapponendo tenere, melodiche canzoni di una volta (vedi Una strada nel bosco) a scene particolarmente cruente, sadiche, ansiogene. Ecco, pare che nel cinema erotico possa funzionare bene un discorso simile, considerando che nel corso della performance abbiamo potuto apprezzare sia la dolcezza di certi temi musicali, in particolare quelli di Francis Lai, Pierre Bachelet e di un Basil Poledouris non ancora convertitosi all’epicità di Conan il Barbaro, sia il loro poggiarsi con naturalezza su scene inclini, d’altro canto, a generare un marcato voyeurismo. Poetica dei contrasti, insomma. E ci fa molto piacere, infine, che il binomio Marco Werba/Valentina D’Antoni abbia concesso quale bis proprio una sognante, splendida musica composta da Patrick Juvet per Laure, film le cui immagini poco prima avevano saputo sollecitare il nostro immaginario erotico con particolare intensità.

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