I Subsonica a Zurigo

Non capita molto spesso di poter assistere a concerti di artisti italiani a Zurigo. Nella città della cioccolata e delle banche, l’italianità in campo musicale è rimasta molto legata all’emigrazione degli anni 70, quando alla radio e in TV imperversavano Adriano Celentano, Albano e Romina Power, Umberto Tozzi. Oltre agli inaspettati (almeno i primi tempi di soggiorno a Zurigo) passaggi musicali sulle radio elvetiche, ancora pochi mesi fa un trio di artisti composto per l’occasione (Toto Cutugno, Ricchi e Poveri, Albano & Romina) hanno riempito con un sold-out l’Hallenstadion, lo stadio dell’hockey di Zurigo, lo sport più popolare qui in Svizzera.

Ecco perché alla notizia del concerto dei Subsonica a Zurigo, come una delle date del loro tour European ReBoot 2018,  la fibrillazione era tanta. Il tour europeo ha calcato o calcherà i palchi di 9 città: Amsterdam, Londra, Dublino, Zurigo, Parigi, Bruxelles, Colonia, Berlino e Monaco. Una precisa scelta politica quella di girare l’Europa: nel momento in cui il sogno europeo viene messe in crisi sia dal punto di vista politico sia come sistema di valori, riaffermare la centralità europea lancia a giovani e meno giovani un preciso messaggio di unità, soprattutto da parte di una generazione che ha vissuto, e vive tuttora, l’Europa come un’opportunità, una comunità di intenti e di valori fondanti, uniti dalla stessa mentalità che non conosce né barriere né confini. La band ha motivato questa scelta anche per altri motivi: la geografia sonora dei gusti musicali della band, ma anche l’idea di intraprendere un vero viaggio dopo una lunga pausa, città dopo città, e non solo per fare una serie di concerti uno dietro l’altro.

Lo location prescelta, il Volkshaus di Zurigo, faceva ben sperare per un concerto degno delle migliori performance della band torinese.

L’apparato scenico è semplice, più da club che da palazzetto dello sport. Tuttavia il risultato è molto efficace e l’allestimento complessivo rimanda molto alle atmosfere degli anni ’90.

L’ultimo album della band, 8, regna sovrano nella scaletta di questo tour (a fine concerto saranno suonati tutti i pezzi dell’album) e anche se alcune canzoni si conoscono ancora poco, in altre – seppure nuove – i fan si scatenano come se si trattasse di brani di 20 anni fa. Si parte con il singolo “Bottiglie rotte“, che marca chiaramente la tendenza dance della serata. “E adesso trasformiamo questo luogo in una discoteca labirinto” – esclama Samuel –  prima di lanciare “Discotecalabirinto“, momento di vera libido in platea. Subito dopo si passa alla cover di Battiato, “Patriots To Arms” per proseguire con “Nuova OssessioneLiberi Tutti“, “Il Diluvio” e “Perfezione“, suonate una dietro l’altra senza pause. Tra i brani del nuovo disco, particolarmente apprezzata è “Jolly Roger”, che racconta gli esordi dei Subsonica, di quando si incontrarono per mettere assieme i loro talenti musicali per dare vita a qualcosa di nuovo. Il primo set si chiude con “L’incredibile performance di un uomo morto”.

“I Subsonica sono tornati e adesso sono cazzi vostri” dice Samuel.

Quando inizia la seconda parte del concerto si inizia con “Respirare“, secondo singolo estratto dall’album. È poi il turno de “Le onde“, in una raffinata e poetica esecuzione dedicata a Carlo Rossi (collaboratore ai tempi di Microchip Emozionale), che racconta il luogo dove finiscono le persone che ci lasciano.

C’è un grande filo rosso che lega l’album capolavoro Microchip Emozionale con 8: la qualità della musica, il sound che ha segnato un’intera generazione, pietre miliari della canzone italiana che ha fatto scuola anche in Europa. Lo testimonia il fatto dell’accoglienza che il pubblico riserva a canzoni “meno popolari” ma sicuramente d’impatto come “Veleno“, “Aurora Sogna” e “Il cielo su Torino“.

Un concerto che conferma la grandezza della band nel panorama della musica elettro-rock, con un finale che dimostra come l’auto ironica “Benzina Ogoshi“, sarcastica risposta ai critici, sia tra le canzoni più apprezzate degli ultimi anni e scateni letteralmente la platea (e Boosta, che grida “Baaastardiiii” al pubblico entusiasta). Si conclude con “Tutti I Miei Sbagli” e  “Strade” che è un vero e proprio saluto ai fan.

Un concerto che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che i Subsonica hanno ancora tanto da dare alla musica italiana.

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