I LIVE 2013 DI DANIELE SILVESTRI

IL CANTAUTORE ROMANO SEMPRE PIU' A SUO AGIO CON IL PUBBLICO DI TUTTA ITALIA

D’accordo. L’evento di Daniele Silvestri all’Ippodromo delle Capannelle è il suo concerto dell’anno e lo stesso cantautore lo ribadisce anche questa volta. Ma si può dire con certezza che il cantautore romano abbia oramai varcato con prepotenza i confini del “Sacro GRA” e questo Live Tour 2013 lo dimostra ampiamente. Successo di pubblico e recensioni fantastiche in tutte le date: dalla data zero a Campobasso passando per Firenze, Bologna, Bra, Lecce, Caserta e tante altre piccole cittadine che hanno tripudiato il successo dell’uomo col megafono.

Ogni data del tour è un concerto a se stante, con un’alta partecipazione del pubblico che tramite il profilo ufficiale del cantautore su Facebook interagisce con lo staff e avanza richieste di brani per il concerto successivo. Silvestri ha un rapporto quasi “intimo” con il suo pubblico e la sua assoluta disponibilità rendono l’interazione davvero sorprendente. Inoltre, vero e proprio tormentone, vengono aggiunte filastrocche e scioglilingua al brano “Stizziscitici” (che è più facile da scrivere che pronunciare), singolare novità che fa emergere tutta la bravura di Silvestri nel maneggiare parole e rime.

I concerti durano più di due ore e mezzo e ognuno nel pubblico, accanto all’euforia, ha ricevuto la sua “fetta di delusione” perché è davvero difficile accontentare tutti visti che sono ormai 115 i brani pubblicati. La carriera di Silvestri si avvicina al ventennale e conta successi di massa come “Salirò”, “La paranza” (che nasconde dietro un motivetto apparentemente semplice, un testo acuto e pieno di sottigliezze), “Il mio nemico”, a vere e autentiche gemme della canzone d’autore italiana come “L’autostrada”, “Testardo”, “Occhi da orientale”.

In tutta la sua produzione artistica, quello che colpisce di Silvestri è l’assoluta varietà di stili, di generi musicali e ritmi che contraddistingue il suo repertorio: si passa dal rock al cantautorato, dal reggae alla disco music, passando per venature pop, rap, blues.

Silvestri non dimentica nemmeno l’impegno politico e sociale, che fanno sicuramente parte del suo dna da musicista e intellettuale. E allora ritmi allegri ma testo tagliente per “L’appello” (che parla della sparizione della famosa “agenda rossa” del giudice Paolo Borsellino), la sofferta denuncia della condizione carceraria con “Aria” e poi impegno civile per il suo ultimo successo sanremese (contenuto nell’EP “Che nemmeno Mennea”) “A bocca chiusa”, con la presenza di Renato Vicini, un interprete LIS (la lingua italiana dei segni), e la toccante unione che si genera con il pubblico.

Silvestri ha ormai un suo pubblico che lo ama a dismisura, anche se forse non ha ancora ricevuto una consacrazione nazionale da parte della critica (che gli vuole bene, ma non lo annovera ancora tra i grandi della musica italiana). Quel che è certo è che, oltre alla sua varietà musicale, i suoi testi riescono a essere sempre ironici, profondi, sottili, romantici. Silvestri non ha uno stile predefinito, ma gioca con essi, li avvolge e li mescola in un vortice che i suoi fan amano e cercano di esportare. Un autore che allo stesso tempo è contemporaneo ma possiede la sensibilità propria dei grandi del passato. Quella sensibilità che probabilmente farà apprezzare maggiormente Daniele Silvestri nel prossimo futuro.

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