ECLETTICA FEST 2013

UN FESTIVAL “DIVERSO” DELL'ESTATE ROMANA

Tra i vari appuntamenti della ricca estate romana, a luglio – dal 18 al 28 per l’esattezza – spiccava un festival di arti varie che annoverava tra i suoi ospiti nomi di prestigio del panorama italiano della musica e del teatro: Paolo Rossi, Ascanio Celestini, Antonio Rezza, Muro del Canto. Quello che saltava all’occhio era la location: non un costoso e prestigioso spazio del centro di Roma, bensì il Parco delle Energie, ex SNIA, sulla via Prenestina, una periferia cittadina dove sui tram che la percorrono si incrociano le vite di studenti universitari, lavoratori precari, immigrati, operai.

Altra cosa il prezzo: 9 euro per gli spettacoli degli artisti più in voga, altri, la maggior parte, 5 euro, alcuni gratuiti. Una precisa volontà degli organizzatori, ovvero offrire una proposta artistica di alta qualità e di alto valore artistico e sociale, unita alla piena accessibilità per il pubblico.

Oltre a partecipare a molte delle serate che si sono svolte al parco, ho voluto approfondire gli aspetti di questa manifestazione, giunta ormai alla nona edizione. Ebbene, sono nove edizioni senza nessun finanziamento pubblico, evento più unico che raro nel panorama culturale italiano. Sono tre le associazioni che si danno da fare (e molto) nella organizzazione del festival: Kollatino Underground, Post.it, Artemp. Il loro obiettivo è la promozione della cultura critica e indipendente, in collegamento alla riqualificazione dei territori e delle periferie attraverso l’arte, da qui la scelta di un posto evocativo come gli ex stabilimenti SNIA di via Prenestina.

Nonostante la mancanza di finanziamenti, gli organizzatori producono il festival in collaborazione con le associazioni del territorio, riuscendo in un doppio compito: animano l’estate romana della periferia, quella lontana dai circuiti commerciali dello spettacolo dal vivo, e garantiscono una offerta culturale di qualità e allo stesso tempo accessibile a un pubblico di tutte le età. Difatti nella programmazione del festival, fin dal pomeriggio è prevista nell’area gratuita una “ludofficina” per i bambini, oltre ad aperitivi musicali, cene spettacolo, video proiezioni. A fine serata invece, terminati gli spettacoli, una consolle notturna retta dai Dj più ballati della scena musicale romana.

Un festival che conferma l’attenzione per l’ambiente (l’intero festival è completamente alimentato dall’energia solare) e la rivalutazione dei beni comuni attraverso la cultura, che si pone anche come “officina di idee” e laboratorio per praticare esperimenti di incontro e contaminazione tra le idee innovative e le energie emergenti dalla periferia romana.

Un festival che ha avuto le sue punte con gli spettacoli di Paolo Rossi (“Tutto il casino del mondo” con Paolo Rossi e i Virtuosi del Carso, una riflessione sulla vita degli artisti in Italia), Ascanio Celestini (“Racconti” che spaziano dalla politica alla fede, dalla scuola alla nostra, presunta, libertà) e, per finire, Antonio Rezza e Flavia Mastrella con il loro stratosferico FrattoX, purezza assoluta del teatro italiano.

quanto amabile, come tutti i felini domestici d’altronde.

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