Il meglio deve ancora venire
Regia: Alexandre de La Patellière, Matthieu Delaporte
Con: Fabrice Luchini, Patrick Bruel, Zineb Triki, Pascale Arbillot
Una commedia degli equivoci divertente anche nei suoi risvolti drammatici; Il meglio deve ancora venire è la storia brillante e commovente di un’amicizia che resiste al tempo ed alle differenze e rende lieve anche la morte.
Arthur (Fabrice Luchini) e César (Patrick Bruel) diversi come il giorno e la notte ma in certo senso complementari, si incontrano ancora bambini in collegio e, tra allontanamenti e riavvicinamenti, dopo tanti anni possono ancora contare l’uno sull’altro.
Quando il donnaiolo e viveur César si presenta, malconcio e in difficoltà economica, alla porta del composto ricercatore Arthur, infelicemente divorziato e padre di una sedicenne, l’amico non può esimersi dall’accompagnarlo in ospedale; prende il via così una tragicomica commedia degli equivoci. In ospedale, César, senza assicurazione sanitaria, per fare una radiografia di controllo fornirà i dati di Arthur, cui un medico scrupoloso diagnosticherà poi un inoperabile cancro ai polmoni; Arthur si troverà così nella difficile posizione di dover dire al vecchio amico che sta morendo. Impresa già di per sé ardua, genererà invece il malinteso che accompagna i due amici per tutto il film.
Inizia così un viaggio emotivo (e non solo) dei due amici, che pur nelle loro sostanziali differenze riscopriranno ancor più forte il loro legame; perché “La componente che definisce l’amicizia e che manca all’amore è la certezza”, e l’amicizia che unisce Arthur e César, anche quando è messa a dura prova, si dimostra essere di una certezza inossidabile.
Michela Aloisi