Le Choix: qual è l’origine del nome scelto dalla band?
Il nome nasce dal concetto di “scelta”, con tutti i suoi significati umani e materiali, tema che è alla base della realizzazione dell’album. Il suono francese della parola poi, gli dona fascino ed eleganza.
“Finchè vita non ci separi” è il titolo del vostro album d’esordio. Come nasce l’idea di questo disco?
Il disco nasce principalmente da un’esigenza espressiva, artistica e morale.
La sua realizzazione è letteralmente uno sfogo di ciò che proviamo e sentiamo di avere dentro e che da troppo tempo ci portavamo addosso.
Passato e futuro si mescolano per rigenerarsi in un presente da vivere. Qual è dunque il senso della vita stessa?
Non esiste un senso della vita che vada bene per tutti, ciascuno di noi ne crea uno proprio. Che esso sia più o meno morale o più o meno importante è fondamentale che si fondi dentro di noi qualcosa per cui valga la pena vivere.
Non fare questo potrebbe voler dire impazzire o morire lentamente dentro se stessi.
Qual è la canzone più significativa che vi rappresenta come anima musicale in questo disco?
Non ve ne è una in particolare, ciascuno di noi è legato in maniera diversa alle canzoni.
Ogni brano rappresenta una diversa fase della vita, di conseguenza è difficile trovarne una in cui ci si riveda tutti allo stesso modo.
Abruzzesi, come vivete la musica e come concepite il mercato musicale italiano?
La musica, per tornare alla domanda di prima, è per noi uno dei sensi della vita, senza di essa ogni abituale azione giornaliera perderebbe di significato. Mescoliamo la musica a tutto ciò che facciamo durante tutta la nostra normale routine quotidiana.
In Italia abbiamo dell’ottima musica e degli ottimi artisti, le problematiche sono varie e una di queste deriva dalla manipolazione del mainstream italiano, quasi interamente dai media e dai reality.
In generale la musica non viene più vista come una forma d’arte ma come un prodotto commerciale da affiancare ad altre forme di comunicazione e di guadagno.
Le etichette discografiche che curano maggiormente musica alternativa o comunque non prettamente commerciale, non hanno potenziali economici tali per produrre nuove realtà musicali.
Per questo, purtroppo, sono sempre più numerose le band, come la nostra, che sono costrette ad autoprodursi totalmente per creare musica.
Avete scelto di girare in parte il video “Orchidea” sulla spiaggia. Dove di preciso? Come mai questa scelta?
Il video è stato girato sulla nostra amata costa abruzzese e precisamente sulla spiaggia di Fossacesia Marina.
La scelta arriva dopo il concepimento della copertina del disco, dato che gli sposi si trovano nello stesso luogo.
Inoltre il mare è un elemento chiave ed ispiratore per noi.
Progetti in corso?
Attualmente stiamo lavorando alla realizzazione di un tour e alla promozione del disco.
Nel frattempo raccogliamo idee per nuovi brani immersi in sala prove.