Iniziativa da tenere d’occhio, il Kino Aperitiv che l’Istituto di Lingua e Cultura Russa organizza nella sua sede capitolina sita in Via Tuscolana 599. Sia per l’occasione di recuperare titoli del glorioso cinema russo (e precedentemente sovietico) non così conosciuti nel nostro paese, sia per la possibilità di farlo in un ambiente ospitale, accogliente, con ogni proiezione preceduta da un piccolo rinfresco. A caratterizzarlo anche vivande legate alla tradizione russa come quella insalata Olivier, preparata da gente dell’Istituto in modo goloso e impeccabile, che in Italia è conosciuta da molti come “insalata russa”.
E così lo scorso 23 agosto un nutrito gruppo di cinefili e di appassionati di cultura russa ha potuto scoprire (o magari riscoprire, per alcuni) un piccolo classico del cinema sovietico: Una stazione per due (Вокзал для двоих, 1982) di Ėl’dar Aleksandrovič Rjazanov. Cineasta molto attivo tra la seconda metà degli anni ’50 e i primi anni ’90, scomparso a Mosca nel 2015, Rjazanov è tra le altre cose autore di diverse commedie dai toni agrodolci, dalle forti venature sentimentali, nelle quali è ravvisabile il dono di dialogare in profondità con la cultura di massa dell’allora Unione Sovietica. Tale regista lo si ricorda ad esempio per L’ironia del destino, oppure Buona sauna! (Ирония судьбы, или С лёгким паром!? 1975) e soprattutto per Una matta, matta, matta corsa in Russia (Невероятные приключения итальянцев в России?, 1973) bizzarra co-produzione italo-sovietica co-diretta da Franco Prosperi, nel cui cast troviamo anche Alighiero Noschese e Ninetto Davoli.
Del delizioso lungometraggio Una stazione per due, salace tragicommedia che racconta l’incontro foriero di conseguenze, in un’affollata stazione ferroviaria della provincia russa, tra la cameriera Vera e il pianista Platon, colpiscono sia l’articolata e sagace costruzione narrativa basata sul continuo accavallarsi di flashback, sia la capacità di alternare vivaci bozzetti umoristici e struggenti derive sentimentali, affrescando al contempo uno spaccato di vita credibile, intenso, sfaccettato, ricco di particolari interessanti sul piano socio-antropologico, in un URSS visibilmente al tramonto da cui trapela una stanchezza profonda, seppur sfumata di rosa. Fino all’incredibile, emozionante, originalissimo epilogo.
Scelta insomma assai gustosa, per un Kino Aperitiv che tornerà in grande spolvero (sempre nella sede dell’Istituto) venerdì 6 settembre: alle 19.30 l’aperitivo e alle 20.30 proiezione di Maratona d’autunno (Осенный марафон, 1979), per la regia di Georgij Danelija, altro titolo non scontato e assolutamente da recuperare.