L’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano ospita una retrospettiva dedicata al maestro Fernando Botero, in omaggio agli oltre 50 anni di carriera attraverso suoi 50 capolavori.
Fernando Botero, di origini colombiane, è un famosissimo artista che oggi ha 85 anni, con uno stile rinoscibile in tutto il mondo. Le forme morbide e tondeggianti dei suoi quadri o delle sue sculture, sono caratteristiche che identificano sin al primo sguardo il suo stile, anche da coloro meno avvezzi all’arte.
Forme che prendono vita anche grazie ai colori brillanti, steso in grandi capiture piatte e uniformi, senza contorni ed ombreggiatori.
L’arte di Botero è immediatamente identificabile e comunica al pubblico una sensazione di gradevolezza e piacere, grazie alle forme mordide dei personaggi che compongono le sue tele.
Ad accogliere il pubblico una gigantesca scultura in bronzo dal titolo Cavallo con briglie, dal peso di oltre una tonnellata e mezzo ed alta più di tre metri.
Il percorso espositivo si snoda attraverso otto sezioni, evidenziando in ognuna i soggetti che più hanno ispirato Botero nell’arco della sua carriera artistica.
Nella prima sezione vi sono una serie di sculture, naturalmente con le classiche fattezze delle figure che sono presenti nelle sue tele. Non vi sono però i colori che ne caratterizzano al contempo l’opera di Botero, ma le forme sinuose e tondeggianti, esprimono comunque quella tridimensionalità e sensualità che traspira dalle tele. In questa sezione si possono trovare ad esempio I ballerini e Donna sdraiata.
La seconda sezione è quella delle versioni dei grandi maestri. Lo stile caratteristico di Botero si ispira ai grandi maestri dell’arte passata, in special modo quella rinascimentale. In questo modo vengono riproposti in chiave boteriana opere che di artisti quali Giotto, Piero della Francesca, Leonardo e molti altri. In questa sezione si possono trovare ad esempio L’infanta Margherita Teresa e La Fornarina.
La terza sezione della mostra è invece dedicata alle nature morte. Anche il semplice dipinto di una mela, grazie alla mano e al tratto caratteristico di Botero, è subito riconducibile alla sua pittura. In questa sezione è possibile trovare Natura morta con strumenti musicali e Natura morta davanti al balcone.
La quarta sezione è dedicata al tema religione. La religione, nelle opere di Botero, occupa un ruolo molto rilevante, nel raccontare in modo favolistico i vari personaggi che animano le sue tele. Tra quotidianità e soprannaturale, in pose e situazioni inconsuete, in forma estatica o semplicemente di sorpresa. In questa sezione si possono trovare Il Seminario, Il nunzio e Passeggiata sulla collina.
La quinta sezione è dedicata alla politica, o meglio, ai personaggi politici e militari, che in qualche modo hanno avuto a che fare con il destino e le sorti di molte persone comuni. Ma Botero non esprime nessun giudizio sui personaggi ritratti nelle sue opere, seppur il suo sguardo è catturarlo sono i vestiti sgargianti delle first lady e dei compagni al potere, compreso lo sfarzo baracco degli ambienti. In chiave ironica, sono dunque raffigurati presidenti, generali, figure che “servono” il potere e altri personaggi di contorno. In questa sezione si può trovare il dipinto Il presidente e i suoi ministri.
La sesta sezione della mostra è dedicata alle persone comuni e alla loro vita latino – americana. Seppur Botero abbia vissuto molto all’estero, tra America nel nord ed Europa, il suo legame con la terra natia lo ha sempre influenzato per le sue opere. Una poetica e un amore per il popolo che emerge dalle tele, raccontando come suo solito, la vita semplice delle persone nel loro quotidiano. In questa sezione sono presenti le opere Strada, Al Parco e Picnic.
La settima sezione è dedicata ai nudi, ove le figure morbide e tondeggianti assumono in completa naturalezza grazia e piacere, senza malizia. L’osservatore dunque non viene posto in imbarazzo, ma è in perfatta sintonia con le figure rappresentate. In questa sezione si trovano le opere Adamo ed Eva e Il Bagno.
L’ottava ed ultima sezione è quella dedicata al circo. L’amore per il circo nasce in Botero in Messico, dove spesso soggiorna in inverno. A colpirlo sono i personaggi, con i loro colori e i loro movimenti, dal loro stile di vita allo spettacolo che ammalia ancora tantissimi bambini e adulti. Nelle opere centrate su questo tema, Botero racconta di come si svolge la vita in un circo, tra spettacoli e vita comune, tra la preparazione e l’attesa della messa in scena, talvolta suscitando malinconia, seppur i colori e le figure dei personaggi raffigurati siano impiegati nel loro quotidiano circense. In questa sezione si può ammirare Gente del Circo con elefante, ma anche altre opere con animali e personaggi tipici del mondo circense, come il saltimbanco ed i clown.
La mostra è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio della Regione Lazio e dell’Ambasciata di Colombia in Italia, organizzata e co-prodotta da Gruppo Arthemisia e MondoMostreSkira, curata da Rudy Chiappini in stretta collaborazione con Fernando Botero.
La mostra è aperta al pubblico fino al 27 agosto 2017.