Titolo del Libro: L’uomo di paglia
Autore: Connelly Michael
Editore: Piemme
Pagine 278
Trama: Due settimane. Questo è quanto rimane a Jack McEvoy da trascorrere alla sua scrivania nella redazione del Los Angeles Times. La crisi della carta stampata in un’epoca in cui l’informazione viaggia su internet, non risparmia neanche un reporter di nera che, dodici anni prima, si era guadagnato la celebrità svelando al mondo l’identità del Poeta, un serial killer che firmava i suoi omicidi con i versi di Edgar Allan Poe. E anche se è abituato a scrivere di morte, McEvoy non ha intenzione di andarsene con un elogio funebre di se stesso: il suo ultimo articolo dovrà essere qualcosa di memorabile. La sua occasione si chiama Alonzo Winslow, un giovane spacciatore nero in galera per aver strangolato una donna bianca, chiudendone poi il cadavere nel bagagliaio della macchina. Una confessione estorta dalla polizia, un caso chiuso sbrigativamente, una storia che odora di discriminazione lontano un miglio. Con queste premesse, non è difficile rimettere in discussione l’esito delle indagini. Quando poi dalle sue ricerche emerge inaspettatamente un collegamento con un omicidio avvenuto anni prima a Las Vegas, nella sua mente si affaccia il pensiero di avere di nuovo a che fare con un serial killer. E McEvoy sa che non può essere da solo ad affrontare questa sfida, ma che, come dodici anni prima, ha bisogno dell’aiuto di Rachel Walling, profiler dell’FBI. Quello che invece non sa, è che da quando questa storia è iniziata, qualcuno sta seguendo ogni sua mossa. Qualcuno che serpeggia nel web con abilità di un ragno nella sua tela, servendosi della rete per stanare le sue vittime e prendersi gioco di chi gli sta dando la caccia. Fino ad attirarlo in una trappola mortale.
In tempi di crisi non si risparmia nessuno, nemmeno un cronista che a suo tempo ha dato lustro al Los Angeles Times con una storia vissuta (e rischiata) in prima persona sulle tracce di un temibile serial killer detto il Poeta. Il protagonista del romanzo, il cronista Jack McEvoy, si trova così a dover istruire la persona che lo sostituirà, ossia la giovane cronista Angela Cook, che entrerà nella storia dalla porta principale ma ne uscirà comunque malamente; visto che comunque al nostro cronista Jack McEvoy restano pochi giorni di vita in redazione, decide che vuole uscire trionfalmente dal giornale in modo da far pentire i vertici del giornale di averlo così licenziato.
La grande occasione si materializza con una storia apparentemente scontata, ovvero Alonzo Winslow, giovane spacciatore nero, rinchiuso in carcere con l’accusa di avere violentato e poi strangolato una giovane spogliarellista, lasciando il corpo nel bagagliaio dell’auto di quest’ultima. Convinto dalla nonna di Alonso, il cronista Jack McEvoy inizia ad indagare e la storia che inizialmente sembrava già conclusa, ha molte analogie con un’altra storia molto simile avvenuta diversi anni prima in un altro luogo; e qui entra in gioco l’agente dell’FBI Rachel Walling già protagonista nella soluzione del caso del Poeta; qui aiuterà il cronista a dipanare l’intricata matassa che porterà alla soluzione di questo caso.
Ma se il colpevole dei delitti non è Alonso Winslow allora chi è così freddo e calcolatore da architettare delitti così assurdi ed efferati? L’assassino potrebbe essersi abilmente nascosto (ma non troppo) molto più vicino di quanto i nostri due coprotagonisti possano sospettare.
Michael Connelly anche questa volta ci regala un thriller, molto ben congeniato, ricco di colpi di scena, e dal ritmo come sempre teso e veloce, riproponendo dopo qualche anno di silenzio, il cronista Jack McEvoy come protagonista; anche se ritengo che un altro personaggio forse più amato dai lettori, è senz’altro il detective Harry Bosch, grande protagonista della letteratura gialla contemporanea, le cui storie sono molto più avvincenti, più entusiasmanti e più intricate di quelle che vedono protagonista il cronista Jack McEvoy.