Peradam

Performance di Nora Lux venerdì 16 giugno alle ore 18, nel Parco Nazionale del Pollino

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NORA LUX

Peradam

 

Nora Lux continua a farsi portatrice di tematiche Ambientaliste  e Spirituali che in questo periodo storico necessitano di essere sostenute e divulgate. Venerdi 16 giugno alle ore 18.00, presso il Parco Nazionale del Pollino, nel comune  di Laino Borgo, si svolgerà la Performance partecipata Peradam di Nora Lux, all’interno dell’Essentia Festival, ad accompagnare l’artista,  con la sua serpentessa Ygeia, sarà la polistrumentista Alessia Cataldi esperta di strumenti percussivi che per l’occasione suonerà il didgeridoo. L’azione si svolgerà accanto al fiume Lao, immersi nel verde del Parco.

Tra suoni e basse frequenze, coraggiosi e terrificanti emergono come epifanie dal Corpo Terra Acqua i serpenti, dal mucchio di foglie, dalle rocce, dalle acque del fiume, e dall’oscurità della psiche.
Un terreno fecondo dove emerge vita nuova, un luogo di iniziazione e rivelazione, dominato dall’AnticaGrandeDea.
La vista del serpente è forza nascosta ,oscura e fredda, ma allo stesso tempo calda e raggiante che si agita sotto la superficie del mondo, che si risveglia e compie il miracolo della mutazione.
Il collegamento della divinità femminile col serpente si estende da Creta, attraverso Eleusi e Demetra-Persefone, sino ad Atena, la cui provenienza dal mondo pregreco-cretese è ulteriormente confermata dal serpente che l’accompagna. Nel corso dei millenni con lo sviluppo del patriarcato, Venere appare nuda, in una mandorla che simboleggia il genitale femminile, a una moltitudine di uomini di diversa età, i grandi amanti. La Grande Dea è divenuta la Dea dell’amore riducendo la potenza del femminile alla sola potenza sessuale. Dai misteri Eleusini ci giungono raffigurazioni di iniziati nell’atto di accarezzare un serpente attorcigliato attorno a Demetra: attraverso questo gesto il tentativo è di riportare ai nostri giorni attraverso l’esperienza , la visione su un’animale che per molti incute paura. Le azioni con Ygeia, la mia serpentessa, dice l’Artista, e la musica lavorano sul superamento culturale dell’immagine del serpente del paradiso, immaginato come principio seduttore della donna, elevando invece il serpente a simbolo della Grande Madre, fortemente connesso all’elemento Terra e Acqua.

Nelle culture delle regioni costiere del Sud America, in particolare in Peru, l’archetipo del femminile come donna della luna e dell’acqua, in particolare del mare notturno e cielo notturno, sono tutt’uno: la notte come grande cerchio che forma unità nel mondo sotterraneo del mare, della terra e del cielo con tutti gli esseri viventi. Nella lotta contro il drago, ritrovata in un vaso peruviano, il mostro è un drago marino, mostro della notte e della morte. L’eroe che combatte è lunare, i serpenti nelle sue mani portano il segno della falce lunare. In Italia, il caduceo, emblema delle farmacie, è un bastone alato con due serpenti, simbolo di sapienza attribuito a Mercurio. I serpenti sono attorcigliati intorno ad esso: un araldo, annunciatore del bene e del male. Ogni veleno nella giusta dose è medicina, ma in dose eccessive non può essere guarigione. Originariamente il serpente era situato sul bastone di Asclepio, simbolo della medicina. I due serpenti rappresentano anche il potere di conciliare tra loro gli opposti creando armonia tra gli elementi diversi, l’Acqua, il Fuoco, la Terra e l’Aria. Attraverso il simbolo si compie la nostra migrazione, dall’interno, dal nostro vero Se, all’esterno. Tra l’arcaico e l’uomo che pensa si trova l’uomo che istituisce connessioni simboliche. La musica, la danza e l’esperienza visiva con il serpente sono l’esempio di questo stadio simbolico del pensiero e dell’azione

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