Potenza della delusione

Potenza della delusione
Mostra personale di Maurizio Savini.

Potenza della delusione Roma, Complesso del Vittoriano, 4 Settembre 2013

La mostra personale di Maurizio Savini colpisce sia per il colore rosa shock predominante, sia per le metafore associate ad ogni opera.

Nulla è tralasciato al caso nelle opere di Savini, artista romano che debutta nel 1992 a Dusseldorf con la sua prima mostra personale.

Le circa 12 opere in mostra in questa personale ripercorrono il lavoro artistico dell’artista tra il 2009 ed il 2013, ove il Savini rimarca ancora di più il proprio punto di vista sull’umanità ed il mondo che si va (d)evolvendosi, ove la figura dell’uomo viene contrapposta anche ad elementi altamente metaforici, servendosi inoltre di figure di animali vari.

L’aspetto più insolito, ma al contempo geniale dell’artista, è quello di produrre alcune delle sue opere, in special modo le statue, attraverso l’uso della gomma da masticare rosa. Un rosa che trasforma gli oggetti in qualcosa di non convenzionale, fornendo nuova vita agli stessi. Così anche le pericolosità rappresentate si trasformano in qualcosa di fiabesco, per una visione gradevole, priva di elementi negativi, seppur siano intrinsechi nell’opera stessa.

Potenza della delusioneUno degli esempi più lampanti di questa caratteristica rosa shock è la statua dal titolo “La Sindrome di Pilato”, ove si vede un uomo inginocchiato intento a lavare in un catino la bandiera italiana. Guardando meglio anche i dettagli, vi si può notare che sulla suola della scarpa vi è anche riprodotta la sagoma del territorio italiano.

Anche lo stendino “casalingo” riprodotto alle spalle dell’uomo, intrecciato di rovi e spine con all’interno le bandiere dei Paesi più in vista per quanto concerne la politica estera, evidenzia quanto i rapporti tra i vari Stati siano alquanto spinosi, complessi ed intrecciati.

Savini è un artista che conosce a fondo il mondo che lo circonda, l’essenza dell’umanità e la sua esistenza che oramai si dirigono verso una società che si sgretola, lasciandola priva di sentimenti, spesso per lo più “aggrediti” o sopraffatti dalla violenza e dalla crudeltà.

La scelta del chewing gum per la creazione di alcune delle opere del Savini è di per sé dettata dall’emblema della società moderna, ove i valori paragonati proprio alla gomma da masticare, si tengono in bocca finchè conservano quel sapore dolciastro che tanto attira e piace, per poi sputarli via non appena il gusto diviene amaro. Difatti la gomma da masticare non ha nessun valore nutrizionale.

Potenza della delusioneAvvicinandovi quel tanto che basta per mantenere una distanza di sicurezza dalle opere senza danneggiarle, potrete sentire anche il classico odore dolciastro delle gomme da masticare che vi riporterà magicamente in una condizione infantile, come in un fantastico luna park, dove anche i gorilla sembrano far meno paura. Ma c’è da fidarsi di un gorilla tutto rosa dallo sguardo minaccioso?

Al pubblico l’ardua sentenza.

La mostra “Potenza della delusione” dell’artista Maurizio Savini è stata allestita presso il Complesso del Vittoriano di Roma dal 5 al 15 Settembre 2013.

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