DUE TOMBE di Lincoln Child, Douglas Preston

Titolo: Due tombe

Autore: Lincoln Child, Douglas Preston

Editore: Rizzoli

Pagine: 576

Trama: Da molti anni l’agente speciale Aloysius Pendergast si sforza di accettare una verità troppo amara: l’amata moglie Helen è morta. E invece, all’improvviso, ecco quegli occhi inconfondibili; ecco Helen, viva e vegeta, a pochi passi da lui: mentre il tramonto tinge di rosa lo skyline di New York, i due possono finalmente guardarsi, sfiorarsi, parlare. Ma è solo un attimo. All’improvviso esplode una raffica di colpi d’arma da fuoco ed Helen sparisce di nuovo, rapita da due sconosciuti. Nel frattempo la città sta sprofondando nel panico, sconvolta da una serie di raccapriccianti omicidi. L’assassino, ribattezzato dalla polizia “il killer degli hotel”, un po’ per sfida un po’ per narcisismo si lascia inquadrare dalle telecamere di sicurezza. Ma il suo viso è un’ombra guizzante da cui è impossibile ricavare qualcosa di simile a un identikit. Al caso stanno lavorando i migliori profiler dell’FBI guidati dal tenente Vincent D’Agosta, ma solo l’intuito affilato di Pendergast – e la sua sete di vendetta – potranno far luce su una vicenda agghiacciante che dalle rive del fiume Hudson li porterà fino in Messico e alla placida cittadina di Nova Godói, nel cuore del Brasile. Con la sua trama ben orchestrata, l’azione incessante e i continui colpi di scena, Due tombe conferma la straordinaria efficacia di un sodalizio creativo che dura da più di dieci anni. E regala ai lettori un nuovo, emozionante capitolo delle avventure di Aloysius Pendergast, eroe anticonvenzionale dal fascino inimitabile.

Torna l’imperscrutabile e invincibile agente Pendergast dell’FBI con l’ultima avventura della trilogia di Helen Esterhazy Pendergast, defunta e amatissima consorte del protagonista.

Questo romanzo, come tutti i romanzi dell’ormai collaudata coppia Preston & Child corre veloce su una trama che rimanda il lettore agli altri due libri della trilogia (l’isola della follia e la mano tagliata) e non solo, perché in alcuni passaggi la trama fa riferimento a personaggi o fatti presenti in altri libri pubblicati precedentemente.

In questi romanzi nulla è mai scontato o lasciato al caso, tutto si incastra nel finale con precisione millimetrica, ma il finale è quasi sempre aperto, e questo libro non fa eccezione nonostante sia il terzo e ultimo capitolo di una trilogia.

I personaggi chiave, in questo libro, si riducono a meno di dieci e ognuno ha le sue caratteristiche ben definite, anche se il personaggio principale in alcuni tratti perde parte del suo alone di imperscrutabilità e diventa un po’ più umano e imperfetto, se mi è consentita la definizione; ma si riprende nel finale dove interpreta una parodia di se stesso in veste di una sorta di Rambo/007, ma d’altronde le missioni impossibili e i colpi di teatro sono la specialità di questo personaggio, e chi ha letto per esempio dossier Brimstone sa esattamente a cosa mi riferisco.

Tornano personaggi emblematici come Constance Greene, che alla fine del libro svelerà in parte la sua incredibile storia, incalzata dal suo psichiatra il dottor Felder, altro personaggio emblematico spinto dall’amore per la scienza o forse ancor di più dall’amore che nutre per la strana paziente.

Il titolo è una massima di Confucio che recita: Prima di partire per un viaggio di vendetta, ricordati di scavare due tombe.

La storia parte molto da lontano, dalle origini familiari di Helen, la moglie dell’agente Pendergast, un passato piuttosto torbido e se vogliamo esecrabile visto che Helen è discendente diretta di una famiglia di nazisti emigrata in Brasile, impelagata in assurdi esperimenti di eugenetica di cui lei stessa suo malgrado ne è una cavia.

In questo libro entrano in ballo proprio gli esperimenti nazisti di eugenetica che daranno vita a un’utopia seppure circoscritta in un luogo segreto sperduto e quasi inarrivabile nel cuore del Brasile.

Accantonando le incongruenze e i fatti poco approfonditi o solo accennati, due tombe è un bel thriller, quasi una cavalcata mozzafiato sulle montagne russe letterarie, una storia che ha dell’incredibile come tutti i libri di Preston & Child e che tiene il lettore letteralmente incollato al libro fino all’ultima delirante pagina.

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