Titolo: Giallo Argento, Un film di Dario Argento
Attori: Adrien Brody, Emmanuelle Seigner, Elsa Pataky, Lorenzo Pedrotti, Luis Molteni.
Genere: Thriller
Durata: 92 minuti – VM 14
Del Dario Argento degli inizi di “l’uccello dalle piume di cristallo” o di “profondo rosso” o di “4 mosche di velluto grigio” in questo film non c’è traccia.
Il film inizia con due amiche giapponesi a teatro e poi in un locale, da cui una delle due decide di uscire e prendere un taxi per tornare a casa, ma a casa non ci arriverà mai; prosegue con una modella che all’uscita da una sfilata chiama un taxi (lo stesso della giapponese di cui sopra) e come per la giapponese si prospetta lo stesso epilogo.
La trama si infittisce con l’arrivo della sorella della modella (Emmanuelle Seigner) e di un commissario semi-newjorkese alquanto sopra le righe, (Adrien Brody) e alquanto poco credibile nel suo ruolo, tra l’altro vittima egli stesso di un sanguinoso trauma infantile mai dimenticcato.
Ovviamente non mancano gli inseguimenti, la sparatoria, le crisi isteriche delle vittime e naturalmente una buona dose di pura macelleria con effetti e effettacci della peggior specie.
Nel complesso, questo film non sembra nemmeno uscito dalla fantasia (se vogliamo un po’ deviata) di un maestro del genere qual è Dario Argento, in questo film mancano la tensione, la suspance, i colpi di scena imprevedibili che hanno reso famoso il regista di Tenebre.
In conclusione gli ingredienti base per un thriller di tutto rispetto c’erano tutti, ma l’impasto e le guarnizioni di contorno ne fanno un intruglio indigesto e di dubbio sapore.