JURASSIC WORLD IL REGNO DISTRUTTO
Regia J.A. Bayona
Con Chris Pratt, Bryce Dallas Howard,, Rafe Spall, James Cromwell, Ted Levine, Jeff Goldblum, BD Wong, Toby Jones, Justice Smith, Daniella Pineda
Azione, U.S.A./Spagna, durata 128 minuti, uscita giovedi 7 giugno 2018
I dinosauri fanno nuovamente centro, e anche questa volta gli ingredienti ci sono tutti: effetti speciali sempre più intriganti, una storia che mescola bene elementi e personaggi già consolidati con altri nuovi, personaggi e sentimenti sempre ben definiti, un finale che lascia molte porte aperte per le prossime puntate.
Tre anni dopo il disastro che ha distrutto il parco divertimenti Jurassic World, Isla Nublar sta per essere devastata dalla furia del suo vulcano, e la popolazione mondiale lo sa grazie ai sofisticati rilevatori moderni.
Si apre il dilemma: i dinosauri vanno salvati o lasciati al loro destino? La natura, il destino, la provvidenza, Dio o chiamatelo come volete sta rimettendo le cose a posto a suo modo o trattasi di pura fatalità? Quel “giocare a fare Dio” tanto caro al professor Hammond fin dal primo episodio datato 1993 e tanto stigmatizzato dal professor Malcolm (Jeff Goldblum), quel potere inebriante di ridare vita dove non ce n’era più, ha davvero solo e soltanto obiettivi scientifici o nasconde qualche volta scopi ben più meschini?
Tra le varie speci da salvare ci sarebbero anche l’Indominus Rex abbandonato sull’isola tre anni prima e soprattutto Blue, l’ultimo superstite dei velociraptor allevati da Owen (Chris Pratt), essere straordinariamente intelligente.
Insomma le spedizione di salvataggio parte, e così lo stesso Owen per l’appeal che potrebbe avere su Blue, Claire (Bryce Dallas Howard) per le sue necessarie cognizioni sul parco, accompagnati da un informatico e da una veterinaria (Justice Smith e Daniella Pineda) partono alla volta di Isla Nublar, mentre il vulcano emette le prime turbolenze, trovando sul posto una sorta di esercito di salvataggio comandato da Whitley (Ted Levine), ma ben presto sarà chiaro che non tutti sono sull’isola mossi da nobili sentimenti.
Nel dettaglio delle scene l’adrenalina e la perfezione delle creature fa scorrere in un batter di ciglia due ore e passa di film, grazie agli elementi descritti in apertura: oltre agli incontri ravvicinati praticamente con qualsiasi specie abiti l’isola si arriva anche ad una nuova creatura creata in laboratorio, che va ad affiancare l’Indominus Rex nella fauna creata dall’uomo, precisamente e nuovamente dal dott. Henry Wo (BD Wong): l’Indoraptor, una furia selvaggia, affamato di tutto e che uccide senza pietà chiunque gli si pari di fronte. Sono tante le scene che da questo punto di vista sono destinate a restare nell’immaginario collettivo degli amanti del genere: l’Indoraptor che ulula al chiaro di luna sotto la pioggia sulla cima del castello, la fuga dei dinosauri dai lapilli lanciati dal vulcano, l’immagine dell’ombra dell’Indoraptor sulle pareti della cameretta di una bambina, vicino al cavalluccio a dondolo e altri balocchi. Merito indiscusso di una regia impeccabile.
Quanto ai personaggi e alle performance degli attori, un Owen sempre eroico e anche a tratti ironico, una Claire un pò più da battaglia rispetto al bel donnino in tacchi e tailleur del precedente episodio, e molto bravi anche tutti gli altri, da quelli che interpretano i personaggi senza scrupoli (soprattutto Whitley e Eli Mills, la “mente” della spedizione impersonato da Rafe Spall) a quelli dall’animo più nobile (la veterinaria e l’informatico di scarsa capacità di azione).
Largo spazio poi, si diceva in apertura, anche ai sentimenti: a parte la storia tra Owen e Claire che sembra essere molto altalenante ma in qualche modo sempre in piedi, alcune scene sono davvero toccanti: il povero brachiosauro ritardatario che non fa in tempo a salire sulla nave di salvataggio e resta intrappolato tra i fumi del vulcano emettendo un lamento strappacuore, oppure più in positivo, le strabilianti “coccole” che si scambiano Owen e Blue, con l’uno spesso a correre in soccorso dell’altro.
Ma sono tanti i fattori di interesse di questo film, compreso un finale che non svelo per ovvi motivi ma che indubbiamente innesca già il desiderio di vedere la prossima puntata.
Alessandro Tozzi