Il 19 febbraio il grande Massimo Troisi avrebbe compiuto 70 anni. Non è stato possibile festeggiare il grande genio napoletano ma è stato possibile ricordarlo, anzi celebrarlo, con il documentario di Mario Martone dal titolo “Laggiù qualcuno mi ama”. Massimo è scomparso a soli 41 anni lasciando un vuoto incolmabile in ognuno di noi da un punto di vista artistico e umano. La sua comicità semplice ma efficace ci ha fatto riflettere su temi importanti quali l’amore e le difficoltà della vita di coppia tanto da affermare che “…un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi tra di loro.” Il documentario ha ripercorso la vita artistica di Troisi, partendo dagli esordi insieme ai giovanissimi compagni di viaggio Lello Arena ed Enzo de Caro con i quali mise in piedi l’indimenticabile gruppo comico “La Smorfia”. I suoi successi cinematografici: Ricomincio da tre, Non ci resta che piangere, Pensavo fosse amore invece era un calesse , sino ad arrivare alla sua ultima opera “Il postino” che gli costò l’aggravamento delle sue condizioni fisiche ma che volle terminare a tutti costi anche rimandando l’urgentissimo intervento al cuore a cui si sottopose solo dopo aver concluso le riprese. Il documentario è stato impreziosito dalla presenza di Anna Pavignano che è stata la sua compagna ma soprattutto è stata la coautrice di tutti i film di Massimo ed è a lei che sicuramente si appoggiava per capire e raccontare il mondo femminile e il difficile rapporto tra uomo e donna. La voce narrante del docufilm è del regista Mario Martone che eccezionalmente compare al di qua delle macchina da presa per intervistare amici e colleghi di Massimo che con i loro ricordi hanno contribuito a riportare in vita il ricordo per questo grandissimo autore del cinema italiano, facendo commuovere il pubblico in sala che ha concluso la visione con un lungo, caloroso e sentito applauso. Grazie Massimo per averci fatto ridere e riflettere ancora una volta.
Ivan Natali