Lo scorso 25 marzo si è svolto al Courtyard Rome Central Park il seminario di Igor Sibaldi “Le scoperte dell’Eros”. Il corso, realizzato per Life Strategies, ha coinvolto i partecipanti in un entusiasmante viaggio di un’intera giornata attraverso il mondo dell’Eros, svelandone essenza, natura, significato, dinamiche, forze e conseguenze.
Igor Sibaldi, filosofo, filologo, teologo, scrittore, regista, efficacissimo comunicatore, ha condotto da subito l’uditorio ad un livello più alto di attenzione e di sguardo, “al di là dal modo che ‘n terra si vede” ( Dante, Paradiso, canto 5), condizione necessaria per accostarsi al grande tema dell’Amore e sondare le misteriose e potenti energie di quella che è, senza dubbio, la forza più grande che muove l’animo umano. E il “perfetto veder”, che illumina Dante e Beatrice, è presupposto e conquista di una autentica esperienza di Amore. E qui, il grande conoscitore e studioso di lingue antiche, prima di poter dire e parlare, ha disvelato equivoci e limiti del linguaggio degli uomini, in particolar modo riguardo a questa parola tanto usata quanto ambigua.
Amore è un vocabolo debole, indica cioè una vastità di significati diversi tra loro, generando confusione e necessitando chiarimenti. Amore genitoriale e filiale, amore tra adolescenti, amore coniugale, attrazione sessuale, amor proprio, amore di Dio, amore per il prossimo, per gli animali, per gli scacchi. Ecco alcune tra le accezioni del medesimo termine. Rispetto all’ etimologia e al significato di questa parola, l’Europa appare spaccata in due: da una parte abbiamo il termine “Amor”, di derivazione sanscrita, indicante attrazione sessuale esclusiva e possessiva dell’amante nei confronti dell’amato.
Dall’ altra, troviamo “Love”, vocabolo di origine latina, che contiene la stessa radice dell’aggettivo ”liber” (libero). L’amore dell’amante è tanto assoluto e puro, quanto la Libertà che egli riconosce nell’amato. Love è il prendersi cura, l’avere a cuore l’amato più che se stessi. A colmare il dissidio tra queste due parole che appaiono entrambe monche ed inconciliabili, entra finalmente in scena Eros. Dio della Bellezza, Eros è raffigurato nella mitologia greca come un bambino con le ali. Si tratta di una divinità che identifica uno stato esistenziale precedente allo sviluppo della sessualità. Socrate gli attribuisce potere di guarigione, perché Eros è la capacità di riconoscere la Bellezza e non averne paura. E rimanere a guardare la Bellezza senza sfuggire ad essa significa dimorare in quel territorio che Socrate definisce “pianura della verità”, uno stato di coscienza, consapevolezza e percezione di ciò che è vero, bello, incorruttibile.
L’esperienza della contemplazione della bellezza è così profonda e penetrante da trasformare e trasfigurare chi la vive. L’ essere umano, nell’ incontro con Eros, è elevato al “perfetto veder” di cui parla Dante, e da questa nuova prospettiva guarda se stesso, la sua vita, il suo presente. Il suo sguardo giunge ad un punto remoto, ed egli percepisce se stesso come se si stesse affacciando ora all’esistenza, riappropriandosi di tutte le promesse di felicità e grandezza che gli appartengono da sempre. E qualcosa in lui nasce, una coscienza nuova, un nuovo sé, l’ uomo nuovo di cui egli, d’ora in avanti, sarà ”gravido”. L’ inevitabile ritorno alla dimensione del quotidiano, la ridiscesa nel mondo, custodisce il mistero di un contenuto nuovo, la promessa di nuovi frutti, il dono di un cambiamento che avverrà, inevitabile, seppure con i suoi tempi. “La verità vi renderà liberi” diceva Gesù.
Questa è la ”libertà-liberty”, quella che viene dalla maestà interiore, incondizionata, che esige che si compia ciò che la propria urgenza interiore richiede. E decade il senso del ”dovere- mussen”, che fa sentire in colpa se non si fa ciò che viene imposto dall’ esterno, e che fa sognare una ”libertà- freedom”, che è la libertà degli schiavi, che può essere concessa solo dall’esterno. Non sono mancati, durante il corso, momenti esperienziali, intensi ed emotivamente coinvolgenti. Seppure gli argomenti siano stati impegnativi ed importanti, il clima è stato gradevolissimo, frizzante, estremamente piacevole.
L’ eloquio di Sibaldi, preciso, asciutto, denso di contenuto e contemporaneamente percorso da un sottile senso dell’ ironia, carico di pregnanza di sguardi ed intenso nella gestualità, innalza il pubblico su un palcoscenico dove tutto sale ad un’ alta, quanto profonda, “seconda vista”. L’ impeccabile organizzazione di Life Strategies ha contribuito a rendere preziosa e splendida questa giornata. Igor Sibaldi, davvero instancabile ed estremamente disponibile e cortese, non si è sottratto agli autografi di tutti i libri dei partecipanti, ascoltandone i commenti e le confidenze e riservando a ciascuno una dedica personalizzata e sorprendentemente “intima”. L’augurio che mi è stato rivolto è stato quello di “donare moltissimo a chi lo merita”! Grazie Igor! Aspettiamo con gioia i prossimi appuntamenti, mentre raccogliamo i frutti abbondanti di questa ” semina”.
Daniela Ancora (“Realizzailtuofuturo”)