E’ giunta a Roma la performance di Fennesz e Lillevan. I live electronics del musicista viennese e i live visuals dell’artista berlinese danno una personale reinterpretazione della musica di Mahler. Un successo che ha fatto il giro del mondo ed è stato visto nei festival e nelle sale più prestigiose.
La IUC la presenta in prima romanala performance di Christian Fennesz che dà un personale contributo alla riconsiderazione dell’opera di Mahler, prende le sue composizioni, le disseziona e le ricompone con i mezzi e il sound dell’elaborazione elettronica. Nasce qualcosa di completamente nuovo e irriconoscibile, che apparentemente non ha più nulla in comune con l’originale. La musica di Mahler viene nascosta da fuzz e glitch, si liquefà in riverberazioni e distorsioni, si trasforma in rumore, si dissolve in silenzio, riprende. Nei quattro remix – così come quattro sono i movimenti di una sinfonia classica – di questa performance le cellule musicali desunte da Mahler si alternano alle intuizioni personalissime di Fennesz. Non una dissacrazione ma il riconoscimento della modernità di Mahler.
Parte essenziale di questa performance sono i live visuals di Lillevan, noto artista visuale, cofondatore del gruppo berlinese Rechenzentrum. Sul palcoscenico, l’uno accanto all’altro, stanno Fennesz, che genera suoni con la chitarra e il laptop, e Lillevan, che con la console suscita colori e immagini astratte.