Quarto appuntamento con “Incontri ravvicinati di un altro tipo”

Dopo l’incontro dedicato allo “Spaceclearing”, sabato 24 febbraio sarà invece “Il risveglio del femminile a tenere banco”. Con Elio Crifò e Alba Sali!

Sabato 10 febbraio vi era forse un pubblico più raccolto, per l’aperitivo teatrale dedicato al concetto di “Spaceclearing”, ma particolarmente attento e partecipe. Anche per l’importanza che l’esperienza personale stessa assegna a certe tematiche. Al solito il compito di aprire le danze o, per adeguarci anche linguisticamente all’argomento del giorno, di riordinare i primi cassetti, è spettato al mattatore Elio Crifò; il quale ha tracciato, come sempre istrionicamente ma poggiandosi su un solido background filosofico, esistenziale, quel sentiero utile a comprendere le prime affinità tra l’ordine creato in casa, ossia il tipo di relazione instaurato con lo spazio che abitiamo, ed altre relazioni importanti come quelle che abbiamo con noi stessi, con il nostro passato, con coloro che abbiamo vicino.

Ci ha pensato poi l’esperta Lucia Larese a circoscrivere meglio l’area di tali studi, che nella complessità della vita contemporanea appaiono ormai essenziali. Dagli impressionanti dati sugli “accumulatori seriali” ai significati (neanche troppo) reconditi di tali luoghi (salone = convivialità; bagno = purificazione; stanza da letto = intimità), passando per saggi consigli relativi al necessario rinnovamento degli spazi e al sapere prendere decisioni ponderate, ad esempio, su quanti e quali libri conservare in scaffali che non li possono più contenere tutti, il suo intervento è stato apprezzato molto. Tanto da propiziare diverse domande da parte del pubblico.

Sabato 24 febbraio, alle 17.30, al BISTROT del Teatro Quirino, con l’autrice Alba Sali e l’attore Elio Crifò si terrà il quarto dei 6 aperitivi teatral-culturali, organizzati da EDIZIONI MEDITERRANEE.

Il quarto appuntamento affronta il tema del sacro femminile e del patriarcato. Il risveglio del sacro femminile e maschile è una discesa nel divino di se stessi volto a ristabilire l’antico equilibrio tra questi due mondi, che non devono sopraffarsi ma amarsi.

Non avendo noialtri la proverbiale sfera di cristallo, sarebbe presuntuoso azzardare previsioni sul taglio che prenderà l’intervento di Elio Crifò ed ancor di più rispetto a come potrà essere quello di Alba Sali. Rispetto al buon Elio, però, qualche gustosa preview può esservi stata già: nel senso che avendo lui fatto parte del nutrito cast corto di un corto di Lucilla Colonna intitolato La città delle donne, quando è stato chiamato a commentare in pubblico il ruolo avuto in quest’opera cinematografica ispirata in parte da Fellini e focalizzata proprio sul “femminino” oggi, si è già prodotto in alcune brillanti, vibranti osservazioni sul tema. Fa fede qui il Q&A avvenuto nel corso di Indiecinema Film Festival. Allorché l’attore siciliano ha tirato fuori agganci con l’opera della linguista e archeologa lituana Marija Gimbutas, ovvero le sue ben note teorie sulla Civiltà della Dea, che hanno stregato l’uditorio    

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