GENERE: Fantascienza, Azione
REGIA: José Padilha
SCENEGGIATURA: Nick Schenk, James Vanderbilt, Joshua Zetumer
ATTORI: Joel Kinnaman, Gary Oldman, Michael Keaton, Samuel L. Jackson, Abbie Cornish, Jay Baruchel, Aimee Garcia, Jackie Earle Haley, Jennifer Ehle, Michael K. Williams, Douglas Urbanski, Zach Grenier, John Paul Ruttan, Patrick Garrow
FOTOGRAFIA: Lula Carvalho
MONTAGGIO: Peter McNulty, Daniel Rezende
MUSICHE: Pedro Bromfman
EFFETTI SPECIALI: David Reaume
SCENOGRAFIA: Martin Whist
COSTUMI: April Ferry
TRUCCO: Angela Maldone
MONTAGGIO: Peter McNulty, Daniel Rezende
PRODUZIONE: Marc Abraham, Gary Barber, Roger Birnbaum, Brad Fischer, Mike Medavoy, Arnold Messer, Eric Newman, David Thwaites
PRODUTTORE ESECUTIVO: Bill Carraro
CASA DI PRODUZIONE: Columbia Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer, Revival 629, Strike Entertainment
DISTRIBUZIONE: Sony Pictures Italia
PAESE: USA 2014
DURATA: 121 Min
SOGGETTO: Michael Miner e Edward Neumeier (personaggi)
TRAMA: Nell’anno 2029 la multinazionale americana OmniCorp ha sviluppato la più moderna tecnologia per la costruzione dei robot. I droni progettati sono risultati vincenti in tutte le varie guerre sparse per il globo terrestre e la società desidera dare alle proprie creature un ruolo di primo piano anche in patria. Alex Murphy (Joel Kinnaman), marito e padre affettuoso, lavora tutti i giorni per le strade di Detroit cercando di arrestare l’ondata di criminalità e corruzione che attanaglia la città. Ferito gravemente sul lavoro, Alex viene salvato dalla avanguardistica tecnologia robotica della OmniCorp, ritornando in servizio con nuove straordinarie abilità ma con problemi che un essere umano non ha mai affrontato prima.
Torna Robocop, ma il remake del 2014 non regge minimamente il confronto con l’originale del 1987 soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo della trama; ovviamente essendo passati quasi 30 anni dalla versione originale gli effetti speciali sono notevolmente migliorati, i robot secondari come per esempio l’ED-209 hanno acquistato maggior fluidità nei movimenti ma hanno perso di credibilità e ironia, mitica la scena del 1987 in cui l’ED-209 prova a scendere le scale ma non essendo programmato/istruito a tale compito rotola per le scale impietosamente e non riuscendo a rialzarsi emette una sorta di anacronistico vagito; in poche parole i nuovi robot sono troppo perfetti e l’effetto sullo spettatore non è del tutto positivo.
Per quanto riguarda il personaggio principale, l’agente Murphy, in questo film è stato completamente disumanizzato, anzi direi che è stato completamente robotizzato per cui il dilemma “Robocop è una macchina umanizzata o un uomo robotizzato?” qui non ha motivo d’essere; anche la trama è stata notevolmente rimaneggiata per cui manca la collega poliziotta di Murpy che lo affianca nelle sue innumerevoli disavventure, qui ridotte all’osso; mancano i cattivi che fanno sfoggio della loro inenarrabile e incommensurabile malvagità ad ogni occasione e mancano anche le battute famose come “vivo o morto tu verrai con me” che ho sentito una sola volta verso la fine ma piuttosto fuori contesto.
Il baricentro della storia qui si sposta verso la medicalizzazione del povero soggetto Alex Murphy attraverso citazioni sui neuro-ormoni o l’esibizione dei poveri residui umani del protagonista dopo l’incidente che lo ha trasfigurato; nella versione di Paul Verhoeven dell’87 si calcava la mano sulla critica alla politica, sulla deriva sociale del liberismo estremo, sull’uso disinvolto che i media fanno delle notizie alla continua ricerca del sensazionalismo che mescolano sacro e profano per guadagnare ascolti (mitici i due commentatori in stile CNN che in studio alternano notizie inframezzate dalla pubblicità in uno strano e scivoloso melting-pot di realtà e finzione).
Devo dire che i personaggi di Verhoeven sono tutti sopra le righe, sia i personaggi veramente cattivi e spietati ma anche cinici e ambiziosi di cui sopra; senza dimenticare i due amministratori (il giovane yuppy e il 50enne esperto) che lottano senza esclusione di colpi all’interno della Omnicorp contendendosi la succulenta poltrona, anche questi aspetti nella versione del 2014 sono stati cancellati o meglio minimizzati e surrogati in una sorta di conflitto fra interessi medici e commerciali, per non parlare poi dell’assoluta mancanza di ironia.
Tutti questi elementi mancanti o rimaneggiati fanno di questo film una storia interessante di fantascienza distopica, elegante e visivamente gradevole, a patto di non aver visto il primo Robocop, in quel caso il confronto è assolutamente impietoso.