16Titolo del Libro: 50 cose che puoi fare con un libro
Autore: Bruce McCall
Editore: l’Ancora del Mediterraneo
Pagine 108
La lettura sarà pure morta, ma i libri sono vivi e vegeti. A che cosa servono i libri se nessuno ha più intenzione di leggerli? Che cosa ci facciamo di librerie stipate di carta inchiostrata e tagliata? Niente paura! La novità è che ci sono migliaia di cose da fare con questo pesante ammasso di poltiglia d’albero rilegata! Cose divertenti, eccitanti, avventurose e persino creative. Oggi che la lettura è caduta (quasi completamente) in disuso, questo familiare oggetto rettangolare offre nuove e folgoranti possibilità d’utilizzo, così tante da riuscire persino a riempire un libro. Questo! A cos’altro può servire un libro? A regolare le dispute condominiali, per esempio, oppure a sedare conflitti coniugali, o a intrattenere gli ospiti dal soporifero rischio del dopocena… Insomma ecco un elenco con cinquanta cose, squisitamente buffe, da fare con tutti i tuoi libri preferiti. Seicento anni dopo Gutenberg, i sondaggi non lasciano speranza: si legge sempre di meno. Eppure, per ignote ragioni, gli editori stampano ogni anno sempre più libri. Tutto questo consegna all’umanità un problema di proporzioni epiche: cosa ci facciamo con tutti questi libri? Per fortuna, oltre che per “leggere”, i libri sono utili per molte, tante altre cose… Brillantemente illustrato dal famoso umorista Bruce McCall, ecco i primi cinquanta possibili modi di utilizzare i tuoi libri ora che non sai più cosa farne.
L’autore ipotizza, con feroce sarcasmo, 50 modi di utilizzare i libri senza leggerli; si parte ipotizzando di costruirci una piramide, meglio se in riva ad un fiume, meglio ancora se con schiavi fustigabili; poi una sorta di scala verso il cielo, poi si passa ad usi ancora più disparati quali per esempio usare i libri al posto dei piattelli nel tiro al piattello, usare i libri per costruirsi degli “alzatacchi” di 15 cm, oppure di strapparli per farci imbottitura di un materasso rivestito di vecchi cappotti, oppure tagliarli, bruciarli, usarli come tappezzeria, usarli per lastricare una strada e via dicendo. Insomma la cosa più normale che propone l’autore di fare dei libri ammonticchiati in giro per casa, è regalarli.
A mio parere traspare un sottile odio dell’autore verso i libri, oppure l’autore ha una (per niente velata) vena di follia altrimenti non gli sarebbe mai venuto in mente di ipotizzare un uso così assurdo dei libri.
Questo libro vuole essere sicuramente una critica e una provocazione in un mondo in cui ormai si leggono sempre meno libri, nonostante gli ebook.