FABI SILVESTRI GAZZE’ ALL’ARENA DI VERONA

UN CONCERTO CHE REGALA IL GIUSTO TRIBUTO A TRE GRANDI CANTAUTORI ITALIANI

La cornice è di quella che fa rabbrividire: l’Arena di Verona. L’afflusso di pubblico non delude le attese, gli spalti e la platea sono pieni nonostante sulla città la pioggia non dia tregua dal pomeriggio. Ma la serata è magica e la pioggia si adegua…smetterà di piovere cinque minuti prima dell’inizio del concerto e comincerà, di nuovo, poco dopo la fine.

Una fortuna. Ma Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè questa “fortuna” se la guadagnano sul palco. Con l’album “Il Padrone della Festa” e il tour che ne è seguito hanno scalato le classifiche e riempito prima i migliori club europei e poi, in Italia, i palazzetti dello sport. Ovunque un successo di pubblico e di critica. E’ vero, loro ci tengono a dire che questo album è un album unico, una simbiosi tra i tre musicisti romani, che sono, prima di ogni cosa, grandi amici. Ma questa unicità è fatta di tre unità distinte, con una giusta dose di equilibrio: la poetica di Niccolò Fabi, il senso ritmico di Max Gazzè e l’intelligente bravura di Daniele Silvestri.

Il concerto è un perfetto equilibrio della band “FabiSivestriGazzè” e dei loro tre solisti. Si inizia con due brani dell’album: “Alzo le mani” e “Life is Sweet”, la canzone che segnò l’anteprima di questo lavoro collettivo. Il pubblico è già ben predisposto a farsi guidare dai ritmi dei musicisti sul palco (tra gli altri Roberto Angelini alle chitarre e il mitico “Ramon” alle percussioni). Arriva il momento di “Strade di Francia” e il pubblico si lascia trasportare dalle note delicate di questa canzone, forse poco conosciuta ma molto bella, di Silvestri. Dopo “E non è” di Fabi e “Quel che fa paura” di Gazzè, il concerto ha un primo momento di grande coinvolgimento con “Vento d’estate”, una canzone (scritta in coppia da Fabi e Gazzè) che fece conoscere i due al grande pubblico.

Lo spettacolo registra un crescendo dopo la canzone di Silvestri “Le navi”, dedicata ai poveri immigrati che sbarcano sulle nostro coste in cerca di una speranza, grazie a “Una buona idea” (Fabi), “Mentre dormi” (Gazzè) e, soprattutto, “Il mio nemico” (Silvestri), fino a terminare la prima parte del concerto con “Come mi pare”, dall’album “Il Padrone della Festa”.

Arriva il momento degli ospiti, gli “Gnu Quartet”, un quartetto musicale composta da violino, flauto, viola e violoncello. Sono loro ad accompagnare le note di “Solo un uomo” e “Costruire”, due canzoni che fanno ricevere a Niccolò Fabi una vera e sentita standing ovation. Fabi, paroliere sopraffino, visibilmente emozionato, la merita davvero.

Gli “Gnu Quartet” accompagnano anche Gazzè (“Edera”, “La nostra vita nuova”) e Silvestri (“Il mondo stretto in una mano”) e danno un contributo importante quando si tratta di accompagnare i musicisti nelle canzoni che  fanno cantare il pubblico di Verona (“Salirò”, “La favola di Adamo ed Eva”, “Cohiba”, “L’amore non esiste”, “Lasciarsi un giorno a Roma”, “Le cose che abbiamo in comune”).

Ci si avvia alla conclusione e non possono mancare i bis, con i brani più conosciuti del trio, da “Cara Valentina” di Gazzè, a “Capelli” di Fabi fino al celeberrimo stornello romano  “Testardo” di Daniele Silvestri. L’atmosfera di festa non può che aumentare con brani che danno una bella sferzata di energia come “Una musica può fare”, “Gino e l’Alfetta” e “Il negozio di antiquariato”, prima di concludere, come è giusto che fosse, con “Il Padrone della Festa”.

Alla fine un annuncio che ha reso felice tutti gli spettatori presenti. Chi ha acquistato il biglietto per il concerto dell’Arena di Verona, infatti, avrò diritto a richiedere un biglietto gratuito per l’ultima tappa del tour, il 30 luglio a Roma, nell’ambito del Rock in Roma.

 

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