Roma, 14 Maggio 2015, Museo Macro
Dal 15 Maggio scorso e sino al 13 Settembre 2015 il Museo Macro di Roma apre le porte all’arte belga per una collettiva d’arte sulle opere dei maggiori artisti del XX e XXI secolo.
“I Belgi. Barbari e Poeti” racchiude al suo interno diverse opere degli artisti più rappresentativi, in un percorso che saprà stupire i visitatori con dipinti, installazioni e sculture.
La mostra, curata da Antonio Nardone, ha come filo conduttore il passo del “De Bello Gallico” di Giulio Cesare, ovvero “Horum omnium fortissimi sunt Belgae”, che tradotto significa “Di tutti, i Belgi sono i più coraggiosi). Ciò sottolinea l’antico legame tra il Belgio e Roma, sin dai tempi degli antichi romani, un rapporto selvaggio ed intrepido, libero da convenzioni e categorizzazioni, che fa parte proprio della cultura belga.
Le opere in mostra rispecchiano questo carattere, non convenzionale, giocando tra l’ironico ed il poetico, ma anche sorprendendo con l’iconoclastia. Alcune opere sono davvero “bizzarre”, sia per la forma che per i materiali utilizzati, altre invece rispecchiano un linguaggio più “convenzionale”, seppur l’arte non lo è mai in ogni caso. Le opere esposte sono opere che in Belgio fanno ormai parte del panorama artistico classico, ma che probabilmente il pubblico romano troverà del tutto innovative.
A partire dai dipinti “Conversation”, di Paul Delvaux, in cui si mostra una donna con accanto uno scheletro nella stessa posa, oppure “Deux femmes”, di Gustave Van De Woestyne, in cui vi è il ritratto di due donne, una nel fiore della giovinezza e l’altra nell’età della vecchiaia.
Non solo dipinti quindi, ma anche installazioni raffiguranti animali, come “The Unicorn” di Koen Vanmechelen, una “palla” di polli su di un trespolo, oppure “Messangers of Death beheaded” ove sette busti di gufi osservano il visitatore con i loro occhi gialli. Non mancano neanche dei ballerini che sulle note di un tango improvvisano una danza non appena qualcuno si avvicina loro. Questa opera, “Ni un paso atras” è di Johan Muyle.
Alcune opere invece sono più rappresentative del carattere iconoclasta, risultando comunque geniali nella loro composizione, come “Double Helix Crossed Crucifix”, delle croci che si intrecciano tra loro, ad opera di Wim Delvoye, oppure le serie di opere di Jean-Luc Moerman che raffigurano un Cristo tatuato, ispirato a delle opere già esistenti.
Sorprendenti, divertenti, intrepidi e poetici, gli artisti belgi “invadono” Roma e gli spazi del Museo Macro con la loro personalità, utilizzando non solo le tecniche ed i materiali più classici, ma anche linguaggi e materiali non convenzionali, specchio dell’essenza della cultura belga e dei loro artisti.
Ad esporre vi sono, tra i tantissimi artisti, James Ensor, René Magritte, Paul Delvaux, Marcel Broodthaers, Constant Permeke, Panamarenko, Messieurs Delmotte, Jan Fabre e Pascal Bernier.
Una mostra che saprà sicuramente lasciare il segno nel visitatore, alla scoperta di questi “barbari”, innamorandosi di questi “poeti”.
Il Museo Macro è aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 10.30 alle 19.30. Il costo del biglietto è di 13,50 per i non residenti e 12,50 euro per i residenti.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il sito www.museomacro.org.