SIAMO TUTTI GAY

CHE COSA SUCCEDEREBBE SE IL MONDO FOSSE OMOSESSUALE E L'ETEROSESSUALITA' UN'ANOMALIA?

Al Teatro Ambra Garbatella di Roma è arrivata la divertente commedia teatrale “Siamotuttigay”, scritta e diretta da Lucilla Lupaioli. Se intorno a noi fossero tutti gay come faremmo capire a mamma e papà che ci sentiamo attratti da persone dal sesso opposto al nostro? In fondo, la questione centrale è: che cos’è la normalità? Cos’è la diversità?

È questa la difficile e paradossale situazione in cui si trovano i figli etero di Maggie (Alessandro Di Marco) e Tessy (Michela Fabrizi), coppia lesbica collaudatissima composta da una famosa attrice di teatro (interpretata sulla scena da un attore en travestì) e la sua fidata compagna, nonché suo ufficio stampa.

È il giorno della prima, Maggie come sempre è tesa nel suo camerino e Tessy le sta accanto per rassicurarla. I loro figli, Willy (Antonio De Stefano) e Sheila (Giulia Paoletti) nel frattempo sono presi da tutt’altro, perché non sanno come affrontare il difficilissimo coming out. Decidono quindi di chiedere aiuto a Max (Claudio Renzetti) il macchinista, segreto amante di Sheila, e Lucy (Martina Montini) la sarta, segreta fidanzata di Willy, la cui eterosessualità viene tollerata solo perché ci troviamo nell’eccentrico mondo del teatro.

Insieme a loro trovano il coraggio di affrontare le due madri, e il camerino di Maggie diventa lo scenario di un rocambolesco ed esilarante tentativo di confessare la verità.

Il ritmo dello spettacolo segue quello della commedia degli equivoci: fraintendimenti, interruzioni, colpi di scena, rivelazioni improvvise ed happy end, ma rivedere questo schema classico alla luce del paradosso è davvero travolgente. I luoghi comuni vengono ribaltati, le scene-tipo attraversate all’incontrario, e quei due poveri ragazzi eterosessuali ci spingono a riflettere sulla convenzione della morale e sul concetto di diversità, ma anche  e soprattutto sull’identità delle famiglie etero ed omosessuali. Mai prima d’ora, infatti, ci erano state mostrate famiglie gay così conservatrici e tradizionali, protettive e affettuose ma fedeli a un ruolo educativo contro cui tutti – etero e omo – ci siamo prima o poi  ribellati.

Una commedia ben costruita e divertente, ma affatto leggera. Si ride molto, anche grazie alla bravura di tutti gli interpreti, ma è un testo che si presta a diversi piani di lettura: c’è il tema della “diversità” rispetto a qualcosa di comune, ma non mancano spunti sul rapporto genitori-figli, o sull’incontro, spesso scontro, tra le istanze adulte e quelle più infantili di ogni persona.

Uno spettacolo che non si presta a inutili ridondanze e che chiude, grazie al bel monologo finale, su un’idea di amore che è fonte di arricchimento e gioia, e che non può esserci senza il riconoscimento e l’accettazione dell’altro.

“Siamotuttigay” è uno spettacolo scritto e diretto da Lucilla Lupaioli, da un’idea di Marco Marciani, con Alessandro Di Marco, Claudio Renzetti, Antonio De Stefano, Giulia Paoletti e Martina Montini. Le luci sono di Giovanna Venzi, le scene e i costumi di Nicola Civinini.

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