Le Petit Boudoir Burlesque – Cinematic Revue

Al Makai Surf & Tiki Bar, il 16 febbraio, Le Petit Boudoir Burlesque è diventato la cornice di un sogno chiamato cinema.

Roma, Makai Surf & Tiki Bar, venerdì 16 febbraio 2018

Le performer:
Honey Madlene
Blau Burgunder
Sally Van Tassel

L’attrice:
Lai Ming

Foto della serata:
Fabiano Meli

Intro: Le Petit Boudoir Burlesque, direzione artistica di Honey Madlene e Sally Van Tassel, da un’idea di Honey Madlene, è un cabaret ogni volta diverso che si propone di far conoscere i diversi stili dell’arte del Burlesque e non solo.
Come in un boudoir, solo una volta entrati si potranno scoprire le differenti bellezze e attrazioni che lo compongono, di sera in sera.

Honey Madlene, “La Dama del Boudoir”

In queste rigide giornate invernali la necessità di scaldarsi si avverte maggiormente. E i modi possono essere tanti: ecco, buttar giù un inebriante cocktail a base di rum sarebbe già una valida soluzione. Ma anche assistere a qualche trascinante spettacolo di Burlesque può servire a “scaldare l’atmosfera”. Qualora poi ci si ritrovi in un luogo, che raccoglie magicamente tutte queste opzioni e molte altre ancora, allora il gioco è fatto.

Sally Van Tassel, “Lo Spirito Fatato del Salotto”

Tutto questo per dire che il 16 febbraio la nostra prima esperienza al Makai Surf & Tiki Bar, locale di Roma che si propone allo sguardo quale allegro ed esotico ritrovo di surfisti, ha saputo ampiamente compensare l’inclemenza del clima, regalandoci una serata gaudente e ricca di deliziosi siparietti artistici. Sì, perché la riuscita dell’evento si deve alle meravigliose ragazze che hanno creato Le Petit Boudoir Burlesque.

Blau Burgunder, “La Compagnìa di Una Notte”

Qualora uno sia così fuori dal mondo, da non avere ancora nessunissima idea di cosa sia il Burlesque, ci pensa subito la fascinosa Sally Van Tassel a schiarirgli le idee, dialogando col pubblico all’inizio dello spettacolo e introducendone le linee guida in modo divertente e spigliato. A quel punto lo show può avere inizio. E anche per chi, come noi, è ormai avvezzo a danzare idealmente sul filo dell’ironia e della seduzione, assieme alle grintose protagoniste di una così ammaliante forma di intrattenimento, Le Petit Boudoir Burlesque – Cinematic Revue ha delle varianti che possono riservare sorprese. Sally è difatti con l’altra spumeggiante performer Honey Madlene la direttrice artistica di questo evento, che intende proporre ad ogni appuntamento qualche simpatica novità. Chi ne sta ora scrivendo è animato da una profonda passione cinefila, per cui, non fosse bastato il rum, l’impressione è stata da subito quella di essere capitati proprio nella serata giusta. Grande protagonista, infatti, il cinema!

Lai Ming, “L’Ironia della Sorte”

Un numero dietro l’altro: tra omaggi alle dive del muto e divinità egizie, tra striptease infuocati e un grazioso ammiccare al pubblico, le ragazze hanno saputo creare immediatamente un’atmosfera calda, spiritosa e accogliente. Rivelando ognuna le proprie doti. Particolarmente felice ci è parsa la scelta di far intervallare le apparizioni più calienti e magnetiche dalle incursioni della slanciata Lai Ming, performer con un piglio da Stand-up comedy che fa sembrare estremamente azzeccato il nickname “L’ironia della sorte”: già, perché pur essendo anche lei molto avvenente, è quella (auto)ironia nel raccontare il delicato rapporto tra maschi e femmine a conquistare il pubblico. Tanto poi a riproporre da angolazioni diverse una sensualità travolgente e atmosfere da film di genere ci penseranno le già menzionate Honey Madlene e Sally Van Tassel, in scena rispettivamente come “La Dama del Boudoir” e “Lo Spirito Fatato del Salotto” (incantevole il suo omaggio a Lynch) , supportate peraltro da due graziosissime “stage kitten”, Layla Red e Baby Lilith. Last but not least, come si usa dire, “La Compagnìa di Una Notte” ovvero Blau Burgunder, statuaria bellezza dalle movenze sinuose che svestendosi dagli ieratici panni di Anubi, antichissima divinità, ci ha fatto venire un mezzo infarto. Abbiamo reso l’idea? Probabilmente no. Perché per comprendere realmente come si viva uno spettacolo del genere bisogna essere lì, applaudire, incitare le ragazze con fischi, gorgheggi e urletti, ammirarle, stare al gioco e fingere magari assieme a loro di essere precipitati in un’altra epoca, in un’altra vita, in un sogno impreziosito da giarrettiere e paillettes.

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