PARANORMAL XPERIENCE STORIA DI UNA PRESENZA OSCURA ED EFFERATA

 

PARANORMAL XPERIENCE

Regia Sergi Vizcaino

Con Amaia Salamanca, Alba Ribas, Maxi Iglesias, Luis Fernandez, Ursula Corbero, Manule De Blas,

Miguel Angel Jenner, Oscar Sinela, Eduard Farelo 

Horror, Spagna,

durata 86 minuti – Moviemax – uscita venerdi 30 marzo 2012

Angela e Diana (Amaia Salamanca e Alba Ribas) sono due sorelle che quasi non si parlano, complice un’infanzia a dir poco difficile: la madre è morta dando alla luce Alba, il padre, ormai nevrastenico, si è suicidato qualche anno dopo. Angela studia psichiatria mentre Diana gestisce un pub.

Si riuniscono perché Angela, fomentata dal Professor Fuentes (Miguel Angel Jenner), dal quale dipendono molti dei suoi risultati universitari, decide di partire per il Villaggio Sussurro, un paesello disabitato perché, pare, infestato da una sorta di fantasma, il dottor Matarga. Diana si aggrega al gruppo di quattro studenti in cerca di fenomeni paranormali.

 

Si legge infatti nelle cronache che il dottor Matarga fosse il dottore del paese e che avesse il curioso vizietto di torturare e mutilare i pazienti e nasconderne i resti; una volta scoperto e catturato dagli abitanti del paese, è stato rinchiuso nelle grotte di una miniera abbandonata e lasciato marcire incatenato. Il dettaglio inquietante è che alla riapertura della grotta, qualche settimana dopo, sono state ritrovate le catene senza alcun cadavere.

La comitiva arriva sul posto e il fantasma c’è, ed è piuttosto cattivo. Uccide ma non subito, ha ancora il vizio della tortura. Diana lo riconosce, è proprio l’”eccentrico” dottor Matarga; il “privilegio” di vederlo spetta a lei in quanto dotata di una più alta percezione, una sorta di sensitiva, come rilevato  dagli  strumenti  elettronici utilizzati da Toni (Oscar Sinela), il tecnico del gruppo.

Da questo punto in poi più che di paranormale sarebbe giusto parlare di macelleria pura, visto che il cattivo ha una vera e propria sala torture, attrezzata di tutto, ganci pendenti, gabbie, fili spinati, spilloni, oggetti acuminati.

Ma se non fosse per il 3D che dà un po’ più di profondità (in tutti i sensi) alle scene più violente, saremmo di fronte al solito maniaco che taglia e infilza e ai soliti schizzetti di sangue. I puristi dell’horror puro potranno “godere” di un paio di vittime sacrificate con metodi piuttosto fantasiosi, ma l’adrenalina generale tocca vette alte solo in qualche momento, in un film tra l’altro piuttosto breve.

Sul finale si cerca anche di movimentare qualche cuore in più attraverso le rivelazioni sull’infanzia di Angela e Diana, ma l’impressione è che non basti per la sufficienza. Sia gli estimatori del paranormale che quelli dell’horror più violenti saranno soddisfatti solo in parte.

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