Hokusai, sulle orme del Maestro

Hokusai
Foto di Sara Di Carlo
La mostra è allestita presso l'Ara Pacis, fino al 14 Gennaio 2018.

Hokusai
Katsushika Hokusai
La [grande] onda presso la costa di Kanagawa, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1832 circa
Silografia policroma
Kawasaki Isago no Sato Museum
Foto di Sara Di Carlo
Presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma è possibile visitare la mostra Hokusai. Sulle Orme del Maestro, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto dell’Ambasciata Giapponese, organizzata da MondoMostre Skira e Zètema Progetto Cultura e curata da Rossella Menegazzo.

In questo periodo Roma è “invasa” dalla cultura Giapponese, con mostre ed eventi dedicati all’arte, ma molteplici sono le iniziative che si scovano in città. Un modo per festeggiare ancora una volta il buon rapporto con il Giappone, che quest’anno chiude i festeggiamenti dei 150 anni di accordi e scambi culturali.

Hokusai. Sulle Orme del Maestro è stata una mostra attesissima ma finalmente romani e turisti potranno visitare in tutto il suo splendore le opere di Hokusai e di Keisan Eisen, un altro grande artista che attinse all’opera del Maestro Hokusai per quanto concerne i paesaggi, ma fu molto apprezzato per i suoi ritratti innovativi e del tutto originali, presi a modello anche dagli artisti europei, tra i quali anche Vincent Van Gogh.

Keisai Eisen
Keisai Eisen
foto di Sara Di Carlo

Il percorso espositivo dunque si compone di 200 opere tra silografie e dipinti su rotolo, questi ultimi esposti in due rotazioni affinchè le opere non si deteriorino, ma è comunque anche un modo per visionare anche altre opere del Maestro.

Le opere provengono per lo più dal Chiba City Museum of Art, ma anche da collezioni giapponesi (Uragami Mitsuru Collection, Kawasaki Isago no Sato Museum) e anche dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova.

La mostra è suddivisa in cinque sezioni, ovvero Meisho: mete da non perdere, Beltà alla moda, Fortuna e buon augurio, Catturare l’essenza della natura ed infine Manga e manuali per imparare.

Le opere presenti all’interno della mostra evidenziano in modo cronologico l’arte di Hokusai, il quale è noto ai più per alcune delle sue principali opere, ovvero Grande Onda e la serie delle Trentasei vedute del monte Fuji, ma molto altro c’è da scoprire tra i suoi lavori. I protagonisti delle sue opere sono diversi e vari, a partire dagli innumerevoli paesaggi, catturando così la natura, gli animali ed i fiori, immegendo così il visitatore in quell’atmosfera giapponese di fine settecento e metà dell’ottocento. Una testimonianza che ancor oggi affascina per le atmosfere ed i dettagli, nonchè per la cura nella scelta dei colori, con una estrema raffinatezza ed eleganza. Le opere di Hokusai colpiscono proprio per la loro leggiadria e delicatezza, ma al contempo esprimono una immediata comprensione della stessa, anche da parte di un pubblico meno abituato all’arte.

Hokusai
Foto di Sara Di Carlo

Non solo natura, ma anche ritratti; numerevoli sono quelli degli attori kabuki, di affascinanti donne, di guerrieri, ma anche di spiriti, fantasmi e animali semileggendari carattestistici della cultura giapponese e che in qualche modo sono giunti fino a noi.

Hokusai ha anche sperimentato attraverso le sue opere diversi formati e tecniche, passando dal classico dipinto a inchiostro e colore su rotolo verticale e orizzontale, arrivando alle silografie policrome di ogni dimensione, non disdegnando infine i surimoro, ancor più ricercati e raffinati, utilizzati come biglietti d’auguri, calendari, incontri letterarli, cerimonie del tea e inviti a teatro.

Ad Hokusai si devono anche i Manga, dove numerosi artisti hanno attinto fino a giungere a quello che oggi consideriamo il tradizionale fumetto giapponese. In questa raccolta di opere ci sono molteplici schizzi e disegni, stampati ad inchiostro nero e talvolta utilizzando un rosso vermiglio.

Un viaggio affascinante nel Giappone e nelle opere di Hokuai e Eisen, grazie ai quali possiamo intuire l’atmosfera di una grande cultura, ricca di tradizioni, ma anche semplicemente immegersi nel quotidiano di quella che deve essere stata la vita dell’epoca.

La mostra è aperta al pubblico fino al 14 gannio 2018.

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