Intervista a Roberto Alessandrini del gruppo LEGIO II PARTHICA SEVERIANA ALBANA

 

Il gruppo rievoca la storia della Legione che, fondata nel 197 dopo Cristo dall’Imperatore Settimio Severo per combattere in Oriente contro i Parti, è  divenuta la sua guardia del corpo legionaria ed ha accompagnato per tutto il terzo secolo  gli Imperatori in battaglia.

E’ stata l’unica legione  a poter stazionare in Italia, nell’accampamento  albano sui cui resti sorge oggi la città di Albano Laziale.

Il gruppo si interessa di rievocazione storica e di archeologia sperimentale, collabora con il museo  archeologico di Albano, effettua divulgazione storica e partecipa ad eventi di rievocazione con altri gruppi similari.

D: da dove nasce l’idea di fondare questo gruppo?

R: Dobbiamo fare un passo indietro e iniziare facendo un’analisi retrospettiva. Sostanzialmente l’idea deriva da due fatti: dal fatto che in Inghilterra sono 40 anni che esistono questi gruppi di rievocazione storica anche romani, e dal fatto che in tutta Europa è diffusa la rievocazione storica, con gruppi di ricostruzione storica e altri che fanno archeologia sperimentale.

Nel nostro caso dopo il film “il gladiatore” effettivamente si è sviluppato un rinnovato interesse per la vita romana  e quindi molti gruppi hanno iniziato a sperimentare anche loro sull’esperienza di quelli stranieri, in particolare di quelli inglesi, questo rivivere la vita romana, sperimentare quindi ricostruendo e provando i materiali, le armature i tessuti il vestiario ecc. e tutti i vari aspetti della vita romana.

D: quindi anche l’abbigliamento è molto curato nei dettagli con particolare attenzione alle tecniche e ai materiali in uso nell’epoca romana, mi diceva un vostro valido legionario (ndr Alberto Centanni) che i complementi della divisa, la sarcina, i sandali ecc. sono tutti manufatti di sua produzione.

R: certamente, tutti i nostri Legionari cercano di rendersi utili, ovviamente c’è chi è più portato, chi conosce meglio le tecniche, chi fa il fabbro, chi utilizza il cuoio; in pratica chi è più bravo insegna, ma anche chi è meno portato partecipa a queste attività imparando e sperimentando e poi insegnando a sua volta ad altri. E’ motivo d’orgoglio per ognuno di noi costruire le proprie armature e realizzare il vestiario e gli accessori.

D: parliamo di armature, quindi parliamo anche della cotta

R: no, per quanto riguarda la cotta viene acquistata in quanto è difficile da realizzare, lo stesso discorso vale per l’elmo e il gladio, ma sostanzialmente tutto il resto  a partire dal vestiario, le calighe e le cinture sono, diciamo, “di produzione propria”, ed è come dicevamo prima  motivo di orgoglio; per esempio le calighe (ndr i sandali) se sono state fatte a regola d’arte possono durare per anni.

D: ho notato che le calighe hanno una sorta di suola chiodata.

R: si, per mantenere la suola i romani effettivamente la chiodavano, e ciò comporta attualmente anche qualche problema perché per essere fedeli alla tradizione, le calighe devono avere le suole chiodate, e quando c’è umidità oppure piove, sui sampietrini con le suole chiodate si scivola, quindi occorre fare molta attenzione.

D: in che anno nasce l’idea di fondare questo gruppo?

R: l’origine del gruppo è del 2004

D: quindi voi dal 2004 partecipate a rievocazioni storiche e manifestazioni a tema, come per esempio la manifestazione per i Natali di Roma prossima che si terrà in data 17 aprile presso il Circo Massimo.

R: si, dovremmo essere tra i 1500 e i 1700 figuranti, il corteo è previsto per le ore 11,30 circa, il momento più bello però secondo me, è dalle 10 alle 11 perché è la fase di preparazione, i gruppi arrivano si iniziano a preparare e sono disponibili per i saluti, le foto, le domande di chi è curioso, ed è quindi un momento particolarmente indicato per incontrare i legionari e chiedere loro informazioni, fare foto, girare tra i vari gruppi, vedere le differenze tra di loro, conoscere i gruppi che vengono dall’estero che pure sono molto interessanti, che vengono da tutte le province dell’impero romano; e poi verso le 11,30 i gruppi si preparano più intensamente per essere pronti a iniziare il percorso che inizia da via dei Cerchi percorre via Petroselli arriva a piazza Venezia poi prosegue per via dei Fori Imperiali, poi si passa attorno al Colosseo si prende via di San Gregorio e si ritorna al Circo Massimo.

Lì ci si rilassa e anche quello è un momento interessante per incontrare i vari gruppi e i legionari, si mangia qualcosa insieme, poi nel pomeriggio dalle 15 fino alle 17 o alle 18 ci saranno nuovi giochi, nuove attrazioni, scontri tra romani e barbari, e poi danze, c’è ad esempio un complesso molto bello e molto numeroso di vicino Rovigo che fa veramente una bella esibizione di danza.

D: fa un certo effetto intervistare il vexillifer non nella sua veste ufficiale (foto a lato), in incognita, visto che ti manca la “bardatura romana”.

R: oggi effettivamente sono in costume

D: Voi periodicamente vi esibite, io ho avuto modo di vedervi e di conoscervi ai Mercati di Traiano, e mi chiedevo se avete un riscontro positivo da questi incontri oppure vorreste che la gente vi seguisse di più.

R: ci fa molto piacere constatare che stiamo ottenendo un riscontro molto positivo e molto favorevole dal pubblico, e ultimamente ci siamo aperti molto di più anche alle istituzioni e partecipiamo molto più frequentemente agli eventi, anche perché abbiamo raggiunto quel numero di componenti che ci permette di partecipare bene facendo anche una buona figura alle varie manifestazioni, riscuotendo appunto molto successo; vediamo molte persone interessate dalle molte fotografie che ci vengono fatte, e poi un grazie alla collaborazione di giornalisti e di organizzatori dei musei, che adesso appunto stanno aprendo i musei rendendoli più vivi.

Fino ad oggi c’è stata una certa ritrosia da parte degli studiosi ad aprire i musei e i luoghi istituzionali di Roma a questi gruppi, forse perché non ci conoscevano, poi bisogna dire che ci sono gruppi e gruppi, noi cerchiamo di essere molto filologici, molto didattici e per questo i musei ci accordano la loro fiducia.

Collaboriamo da tempo col museo archeologico di Albano, con il museo di Rieti, adesso siamo riusciti ad entrare per primi ai Mercati di Traiano grazie anche all’apporto della dottoressa Lucrezia Ungaro.

Naturalmente se fosse possibile entrare anche in altri siti di interesse archeologico e magari iniziare a muoversi anche all’estero, questo ci farebbe ancora più piacere.

D: non avete mai pensato di proporvi anche alle scuole proponendo una ricostruzione viva della storia romana, sicuramente molto istruttiva e divertente

R: già da tempo l’associazione collabora con le scuole proprio perché effettivamente la storia viva sicuramente attira di più i ragazzi e i bambini, ma anche i grandi; quindi sia le scuole che i musei che vogliono diventare più dinamici e attrarre il pubblico specialmente in questi momenti di crisi economica e di impoverimento culturale, le scuole sono un buon punto di riferimento,  in genere ci chiamano gratuitamente, ci proponiamo di far conoscere ai ragazzi come si vestivano e anche come combattevano i legionari romani.

D: effettivamente vedere dal vivo per esempio un combattimento tra gladiatori o legionari è molto coinvolgente

R: certamente, per cui riproponendo le stesse attività e vivendole ognuno sulla propria pelle viviamo quest’esperienza più intensamente piuttosto che vedere le stesse attività in un film o leggerle su un libro.

Siamo noi i primi a trarne giovamento vivendo da protagonisti questa vita romana che abbiamo studiato a scuola e vediamo nei musei.

R: una cosa che capita spesso è che le persone quando ci vedono  dicono “arrivano i gladiatori” si, ci sono i gladiatori ma la parte del leone la fanno i Legionari con le dimostrazioni di assetto belliche, complete di spiegazioni.

D: quindi mi pare di capire che vi avvalete di un esperto, o di un professore per ricostruire in modo così fedele tecniche e strategie di battaglia quali, per esempio, la testudo in movimento con annessa mutatio

  1. abbiamo una collaborazione con studiosi tra cui il Professor Chiarucci che ne è l’esponente più importante, e che è il nostro riferimento scientifico.

Il professor Chiarucci  è stato il direttore dei musei civici di Albano, nonché del museo archeologico che è uno studioso di Settimio Severo di esperienza quarantennale, e della II Legione Parthica che ad Albano aveva il suo accampamento, unica in Italia in quanto le altre legioni avevano gli accampamenti ai confini mentre la II Legione Parthica come guardia del corpo legionaria di Settimio Severo aveva il diritto di attribuitogli dall’Imperatore di avere l’accampamento vicino Roma, anche se non troppo, ma comunque abbastanza vicino da condizionare la vita politica dell’Urbe.

Quello che noi cerchiamo di proporre è soprattutto una spiegazione di tipo didattico, cosa che piace molto sia alle scuole che ai musei e alle istituzioni.

D: Arrivederci al Circo Massimo allora, per i Natali di Roma il 17 Aprile.

Per maggiori informazioni sul programma visita il sito NATALE DI ROMA

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