Titolo: Letto di ossa
Autore: Patricia Cornwell
Editore: Mondadori
Pagine: 390
Trama: Alberta, Canada. Quando una famosa paleontologa scompare da uno scavo in cui ci sono i resti di un dinosauro, Kay Scarpetta capisce immediatamente che questo sarà il suo nuovo caso. Nel frattempo a Boston viene ritrovato un corpo che rivela degli indizi legati alla sparizione della paleontologa, in particolare delle tracce di creature risalenti all’era dei dinosauri, nonché ad altri casi insoluti che sembrano non avere niente in comune tra loro. Cosa e chi c’è dietro tutto questo? E di chi si può fidare Kay Scarpetta? Il collega investigatore Pete Marino e il marito Benton Wesley sono entrambi insoddisfatti per come stanno andando le cose al Cambridge Forensic Center e la nipote Lucy ha un atteggiamento più riservato e misterioso del solito. Sentendosi tradita da quelli più vicini a lei, Kay teme questa volta di essere davvero sola di fronte a un nemico scaltro, potente e temibile che sembra impossibile sconfiggere.
Libro interessante e ben sviluppato, ma purtroppo non per l’intera stesura del romanzo; compaiono i consueti personaggi che fanno da contorno a tutti i libri che hanno come protagonista l’ormai famosa anatomopatologa Key Scarpetta e che i lettori hanno imparato a conoscere dettagliatamente nei romanzi precedenti; ci sono quindi il fedele marito Benton, l’ex agente Pete Marino e l’ormai consueta e onnipresente nipote Lucy, ovviamente compaiono anche nuovi personaggi e qualcuno particolarmente giovane e aitante che fa girare un po’ la testa anche alla dottoressa Scarpetta. Durante il romanzo succede che Lucy ritrova l’anima gemella perduta qualche romanzo fa, Marino scopre la passione del bricolage e realizza fili di lucine colorate con mignon a forma di teschio con cui decora la propria casa, ricompare Sock, il cane adottato dalla protagonista e reduce dal romanzo precedente, e qui perfettamente ambientato con la sua nuova famiglia, in questo romanzo Key Scarpetta adotta anche una gattina, che come Sock, ha perso la sua padroncina in modo ugualmente tragico, dimostrando ancora una volta, una sensibilità particolare verso gli animali, specie i più sfortunati.
Questo ventesimo romanzo inizialmente è brioso e coinvolgente, e la trama appare intricata al punto giusto, ma verso il finale è come se lentamente si esaurisse la verve iniziale e la conclusione finale lascia molto interrogativi irrisolti. Resta comunque innegabile la passione per la scienza e l’introspezione psicologica della scrittrice che sono i punti di forza di questa collana di libri gialli.
Anche se il finale lascia il lettore un po’ interdetto, e forse sarebbe stato opportuno una spiegazione finale più ampia, Patricia Cornwell rimane comunque una delle scrittrici che ha dato una svolta nuova al genere thriller, inventando un genere nuovo e soprattutto rivoluzionando il clichè del protagonista non più maschile ma femminile, che però ricopre un ruolo maschile, ha il grado di colonnello nell’esercito e si destreggia abilmente tra bisturi e sega striker al tavolo da dissezione, quanto tra abiti seducenti e tacchi vertiginosi alle prese con una cena romantica.